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E ORA...?
Finiti i doni, finito catechismo, fatta la Cresima... addio?
Come vedete, anche la grafica e i titoli hanno perso i lori bei colori. Sembra
come se si stia spegnendo una luce...
Ragazzi!
non è quello di cui abbiamo parlato fino ad ora!
N
oi vi abbiamo parlato di Spirito Santo, di Dio, di Gesù... di Amore!
E l’Amore non può esaurirsi con la fine del catechismo o non interessarci più
dopo che ci siamo levati dai piedi i catechisti!
E noi vogliamo ancora insistere su questo argomento, ricollegandoci per un
un’ultima volta alla word-cloud che abbiamo realizzato all’inizio di questo
percorso.
Perchè, ragazzi, non stancheremo mai di dirvi che noi cristiani siamo
“
I SOLDATI DELL’AMORE
”
!
Può sembrarvi una cosa sciocca, inutile, da deboli... ma non è così!
Vogliamo concludere con alcune lettere e/o testi, nella speranza di aprirvi il
cuore a quell’Amore grande, immenso che noi catechisti abbiamo incontrato
tanti anni fa e che cerchiamo di trasmettere a tutti voi!
Buona lettura!
AMAMI COSÌ COME SEI
MONS. LEBRUN
01
Conosco la tua miseria, le lotte e le tribolazioni della tua anima, le deficienze
e le infermità del tuo corpo; so la tua viltà, i tuoi peccati, e ti dico lo stesso:
“Dammi il tuo cuore, amami come sei”.
Se aspetti di essere un angelo per abbandonarti all’amore, non amerai mai.
Anche se sei vile nella pratica della virtù e del dovere, se ricadi spesso in quelle
colpe che vorresti non commettere più, non ti permetto di non amarmi.
Amami come sei.
In ogni istante e in qualunque situazione tu sia, nel fervore o nell’aridità, nella
fedeltà o nell’infedeltà, amami... come sei... voglio l’amore del tuo povero
cuore; se aspetti di essere perfetto, non mi amerai mai.
Non potrei forse fare di ogni granello di sabbia un serafino radioso di purezza,
di nobiltà e di amore? Non sono io l’Onnipotente? E se mi piace lasciare nel
nulla quegli esseri meravigliosi e preferire il povero amore del tuo cuore, non
sono io padrone del mio amore?
Figlio mio, lascia che ti ami, voglio il tuo cuore. Certo, voglio col tempo
trasformarti, ma per ora ti amo come sei... e desidero che tu faccia lo stesso;
io voglio vedere dai bassifondi della miseria salire l’amore. Amo in te anche
la tua debolezza, amo l’amore dei poveri e dei miserabili; voglio che dai cenci
salga continuamente un gran grido: Gesù, ti amo!
Voglio unicamente il canto del tuo cuore, non ho bisogno né della tua scienza,
né del tuo talento. Una cosa sola mi importa, di vederti lavorare con amore.
Non sono le tue virtù che desidero; se te ne dessi, sei così debole che
alimenterebbero il tuo amor proprio; non ti preoccupare di questo. Avrei
potuto destinarti a grandi cose; no, sarai il servo inutile; ti prenderò persino il
poco che hai... perché ti ho creato soltanto per l’amore.
Oggi sto alla porta del tuo cuore come un mendicante, io il Re dei Re! Busso
e aspetto; affrettati ad aprirmi. Non allargare la tua miseria; se tu conoscessi
perfettamente la tua indigenza, moriresti di dolore. Ciò che mi ferirebbe il
cuore sarebbe di vederti dubitare di me e mancare di fiducia.
E ORA...?
Voglio che tu pensi a me ogni ora del giorno e della notte; voglio che tu faccia
anche l’azione più insignificante soltanto per amore. Conto su di te per darmi
gioia!
Non ti preoccupare di non possedere virtù; ti darò le mie.
Quando dovrai soffrire, ti darò la forza.
Mi hai dato l’amore, ti darò di poter amare al di là di quanto puoi sognare...
Ma ricordati... Amami come sei...
Ti ho dato mia Madre: fa passare, fa passare tutto dal suo Cuore così puro.
Qualunque cosa accade, non aspettare di essere santo per abbandonarti
all’amore, non mi ameresti mai...
Va...
Caro/a figlio/a,
tu, che sei un essere umano, sei il mio miracolo. E sei forte, capace, intelligente
e pieno di doni e di talenti. Raccontali ed entusiasmati per loro.
Riconosciti.
Trovati.
Accettati.
Esortati.
E pensa che da questo momento puoi cambiare la tua vita in bene, se te lo
proponi e ti riempi di entusiasmo. E soprattutto, se ti rendi conto della felicità
che puoi ottenere se solo lo desideri.
Non temere di iniziare una nuova vita.
Non lamentarti mai.
Non tormentarti.
Non deprimerti.
Come puoi temere, se sei il mio miracolo? Sei dotato di poteri sconosciuti a
tutte le creature dell’universo. Sei unico. Nessuno è uguale a te. Sta solo a
te accettare la via della felicità e affrontarla, e andare sempre avanti fino alla
fine. Semplicemente perché sei libero!
In te è il potere di non attaccarti alle cose. Le cose non fanno la felicità. Ti
ho creato perfetto perché approfittassi della tua capacità e non perché ti
distruggessi con cose superficiali.
Ti ho dato il potere di pensare,
di amare,
di determinare,
di ridere,
di immaginare,
di creare,
di pianificare,
di parlare,
di pregare.
LETTERA DI DIO
ALETEIA
02
Ti ho dato il dominio di scegliere il tuo destino usando la tua volontà. Cosa
hai fatto di queste forze enormi che ti ho dato? Non importa. Da oggi in poi
dimentica il tuo passato, usando in modo saggio questo potere di scelta.
Scegli di amare anziché odiare,
scegli di ridere anziché piangere,
scegli di agire anziché rimandare,
scegli di crescere anziché consumarti,
scegli di benedire al posto della blasfemia,
scegli di vivere anziché morire.
E impara a sentire la mia presenza in ogni azione della tua vita. Cresci ogni
giorno un po’ di più nell’ottimismo della speranza. Lasciati indietro le paure e
il senso di sconfitta. Io sono sempre al tuo fianco. Chiamami, cercami, ricordati
di me. Vivo in te da sempre e ti aspetto sempre per amarti. Se devi venire da
me un giorno… che sia oggi, in questo momento. Ogni istante che vivi senza
di me è un istante infinito di pace che perdi.
Cerca di diventare bambino, semplice, innocente, generoso, con la capacità
di stupirti e di commuoverti di fronte alla meraviglia di sentirti umano, perché
puoi conoscere il mio amore, puoi sentire una lacrima, puoi comprendere il
dolore.
Non dimenticare che sei la mia creazione più grande, sei il mio miracolo. Che ti
voglio felice, con misericordia, con pietà, perché questo mondo in cui transiti
possa abituarsi a ridere, sempre che tu impari a farlo. E se sei il mio miracolo,
allora usa i tuoi doni e cambia il tuo ambiente, contagiando speranza e
ottimismo senza paura, perché io sono al tuo fianco.
Con tutto il mio affetto,
Dio!
E ORA...?
LA GEOGRAFIA DEL MIO CAMMINO
LAURA PAUSINI
03
E di chi sarà il coraggio, allora,
se non sarà il mio?
Se si spegne quella luce,
resto io.
Di chi è la più profonda decisione,
al di là dei sogni appesi
a una canzone?
Oggi riconosco il suono
della voce di chi sono!
E mi fido di un passato
carico d’ingenuità,
di chi va dallo stupore
a un’altra età,
perchè quando sembra tutto poco
chiaro,
se mi fermo alla ricerca di un pensiero
scopro in uno specchio il cielo
e la geografia del mio cammino.
Da me,
torno da me,
perchè ho imparato a farmi
compagnia.
Dentro di me,
rinasco e frego la malinconia!
Bella come non mi sono vista mai,
io mai.
Fianco a fianco al mio destino,
scritto nelle linee della mano.
L’uragano che mi gira intorno
sono solo io.
Vedo la speranza in fondo a
quell’oblio,
il difetto e l’esperienza che non ho
ancora,
ma non me ne prendo cura,
non ho più paura!
Da me,
torno da me,
perchè ho imparato a farmi
compagnia.
Dentro di me
ripeto una bestemmia, una poesia
bella come io non l’ho sentita mai,
io mai.
Occhi dritti all’orizzonte,
sull’asfalto lascio le mie impronte.
Cos’è la solitudine? Cos’è?
Ho voglia di deciderlo
da me! Da me!
Torno da me,
da me per non andarmene
più via!
Torno da me!
Scopro in uno specchio il cielo
e la geografia del mio cammino,
del mio cammino.
FANTASTICO
(FAI QUELLO CHE SEI)
LAURA PAUSINI
04
Siamo polvere di stelle
capitati qua giù, qua giù.
E siamo pieni di domande
che ti fai anche tu, tu.
Ma le domande erano armi
finché non ho saputo amarmi
per quella che sono
e per come sono;
perché nessuno può salvarti
dalle paure che hai davanti:
puoi solo tu, soltanto tu,
soltanto tu, come sei tu!
Fai quello che sei,
fallo con orgoglio
e dove stai andando arriverai:
così ti voglio!
Fai quello che sei,
quando fa più male,
quando capirai che su ogni sbaglio
puoi costruire un sogno.
Riempi i suoni,
accendi le mani,
abbraccia come gli uragani
tutti i sogni di domani.
Spegni la luce,
alza la voce,
Fantastico,
come sei tu!
Siamo anime affamate
di tramonti e poesia.
E del coraggio che appartiene
a chi non è andato via, mai via.
Crediamo ancora nei dettagli,
le cose semplici e i risvegli
che cambiano il mondo,
in ogni secondo.
Noi siamo qui per ascoltarci,
e siamo fatti per amarci,
come vuoi tu, come sei tu.
Fai quello che sei,
fallo con orgoglio
e dove stai andando arriverai:
così ti voglio!
Fai quello che sei,
quando fa più male,
quando capirai che su ogni sbaglio
puoi costruire un sogno.
Riempi i suoni,
accendi le mani,
abbraccia come gli uragani
tutti i sogni di domani.
Spegni la luce,
alza la voce,
Fantastico,
come sei tu!
E ORA...?
Tardi ti ho amato, Bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato.
Ecco, Tu eri dentro me, io stavo al di fuori: e qui ti cercavo e, deforme quale ero,
mi buttavo su queste cose belle che Tu hai creato. Tu eri con me, ed io non ero
con Te, tenuto lontano da Te proprio da quelle creature che non esisterebbero
se non fossero in Te.
Mi chiamasti, gridasti, e vincesti la mia sordità; folgorasti il tuo splendore e
mettesti in fuga la mia cecità; esalasti il tuo profumo, lo aspirai ed anelo a Te;
ti degustai, ed ora ho fame e sete; mi toccasti, ed ora brucio di desiderio per la
tua pace.
Se tacete, tacete per amore.
Se parlate, parlate per amore.
Se correggete, correggete per amore.
Se perdonate, perdonate per amore.
Sia sempre in voi la radice dell’amore,
perché solo da questa radice
può scaturire l’amore.
Amate, e fate ciò che volete!
L’amore nelle avversità sopporta,
nelle prosperità si modera,
nelle sofferenze è forte,
nelle opere buone è ilare,
nelle tentazioni è sicuro,
nell’ospitalità generoso,
tra i veri fratelli lieto,
tra i falsi paziente.
È l’anima dei libri sacri,
è virtù della profezia,
è salvezza dei misteri,
è forza della scienza,
è frutto della fede,
è ricchezza dei poveri,
è vita di chi muore.
L’amore è tutto!
(Sant’Agostino)
SIATE VOI STESSI E AMATE!
AMATE DIO E IL PROSSIMO!