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MANUALE DEI CHIERICHETTI 

 

 

 

Questo manuale appartiene a _______________________ 

 

 

 
 

Edizione Settembre 2016 

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La preghiera del Chierichetto 

 

Signore Gesù, 

Ti ringrazio per avermi chiamato 

A fare il chierichetto. 

Aiutami a conoscerti sempre di più 

Per poterti amare e servire meglio. 

Ti offro il mio impegno, 

Tu donami di sentire ogni giorno 

Che mi vuoi bene 

E aiutami a capire quale è  

Il tuo grande sogno su di me. 

Amen

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Introduzione

 

 

 
 

 

Abbiamo  deciso  di  unire  alle  parti  classiche  del  Manuale  una 
parte  più  generale,  nella  quale  viene  spiegato  che  cosa  significhi 
essere un chierichetto. Oltre alle nozioni più tecniche per servire 
durante la Santa Messa, questo primo capitolo ci racconta anche 
che  cosa  vuol  dire  essere  un  Chierichetto  con  la  C  maiuscola. 
Infatti egli non deve avere spirito di servizio solo sull’altare, ma 
deve  essere  altruista  con  tutte  le  persone  che  gli  stanno  intorno. 
Inoltre  deve  dimostrare  nella  vita  quotidiana  di  volere  bene  a 
Gesù e di desiderare portare avanti nel tempo l’impegno che si è 
preso nei suoi confronti: “

SERVIRLO CON GIOIA

”. 

 

Riccardo 

 

 

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Chi è un chierichetto? 

 

Il  chierichetto  è  un  ragazzo  che  aiuta  il  presidente  nella  santa 

messa. Egli è anche un buon cristiano, e dimostra la sua fede e il 
suo amore verso Gesù mettendosi al servizio della comunità e di 

Gesù presente nell’Eucaristia. Ha un cuore grande per gli altri e 
lo dimostra con il suo vivere con gioia questo servizio. 

 

Che caratteristiche ha? 

 

Come i ragazzi che nel corso dei secoli sono diventati dei santi, 
dimostrando coraggio, lealtà, gentilezza e spirito di servizio, così 

devono cercare di essere i chierichetti. È coraggioso chi non ha 
paura di lottare contro i suoi nemici, come la cattiveria, il male e 

le  tentazioni.  È  leale  chi  nonostante  tutto  ciò  che  ci  circonda 
non mette in secondo piano la sua fede in Gesù. È gentile chi è 

sempre disponibile verso chi è in difficoltà. 

 
 

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Guida per un chierichetto 

I - Livello Base 

 

Questa  guida  è  per  i  chierichetti  che  hanno  voglia  di  migliorare  nel 

proprio servizio all’altare. 
 

 

Il chierichetto è sempre puntuale

 

La puntualità è importante. Un chierichetto non arriva in ritardo a messa, 

ma  cerca  di  arrivare  in  tempo  per  potersi  preparare,  nell’abito  e  con  il 
cuore.  

 
 

Turni

 

Assicurati di scegliere il tuo giorno di turno per servire. E se quel giorno 

non puoi, cerca di avvisare il tuo animatore e di recuperare poi.

 

 

  

Come si veste 

 

Il  chierichetto  indossa  abiti  liturgici,  che  utilizza  quando  svolge  il  suo 

servizio sull’altare. Solitamente è una vestina nera, segno del sacro, a cui 
si sovrappone una cotta bianca, segno della veste bianca del battesimo. 

 

  

L’ordine nel vestire

 

Indossi  la  tua  veste  per  servire  la  messa,  quindi  devi  cercare  di  tenerla 
pulita e in ordine. E poiché non è tua per sempre, bisogna averne cura e 

usarla con responsabilità.  
 

  

Come ci si muove in chiesa 

Quando  un  chierichetto  è  in  sagrestia  o  in  chiesa,  deve  dimostrare  di 

sapere in che luogo speciale si trova. Non deve distrarre i fedeli che sono 
in  preghiera,  con  gesti  inutili  o  attirando  l’attenzione  dei  compagni.  Se 

uno non ha niente fra le mani, non le userà però per giocare. Si cammina 
con calma e non si corre. La mente e il cuore sono rivolti a quello che si 

celebra e a fare bene il nostro compito. 
 

 

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Prima della Messa 

È importante preparare il cuore a quanto si sta per celebrare e vivere, 
ed è una buona cosa farlo con la preghiera. 

 

  Durante la Messa  

Il  chierichetto  conosce  quello  che  è  chiamato  a  fare,  sa  come  e 
quando deve farlo, senza bisogno di chiedere mille volte. Il suo essere 

pronto e sveglio aiuta il presidente e i fedeli a vivere la celebrazione. 
 

  Dopo la Messa 

Non è certo il momento di scatenarsi, siamo ancora in chiesa. Il tuo 

dovere  non  termina  con  la  fine  della  messa.  Una  volta  in  sagrestia 
ricordati di sistemare per bene la tua vestina e la cotta, e saluta Gesù 

nell’uscire di chiesa. 

 

 
Un bravo chierichetto deve essere capace di: 

 

Fare bene la genuflessione e l’inchino 

 

Servire il presidente all’altare 

 

Inginocchiarsi al momento giusto 

   Muoversi sul presbiterio con calma e mai inutilmente 

 

Fare acqua e calice al momento giusto e bene 

È  quindi  importante  conoscere  le  parti  della  messa  e  sapere 

rispondere alle invocazioni. 
 

 

Genuflessione e Inchino 

La genuflessione si fa all’inizio e alla fine della messa. Per farla bene 

bisogna  piegare  fino  a  terra,  con  calma,  il  ginocchio  destro,  e  poi 
sempre con calma rialzarsi. Gli inchini invece sono legati al compito 

che il chierichetto sta svolgendo, e possono essere quindi rivolti verso 
la  mensa,  il  tabernacolo,  la  croce,  il  presidente,  ecc…  Ma  tutti  gli 

inchini  si  fanno  nello  stesso  modo,  e  cioè  piegando  in  avanti 
leggermente la testa e SOLO la testa, sempre con calma. 

 
 

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Il Servizio alla Mensa 

Si dispongono le ampolline con cura sul manutergio, e dopo che 
il presidente ha versato nel calice il vino e l’acqua, si portano via. 

Quindi si prepara il lavabo per lavare le mani del presidente e il 
manutergio per asciugarle. 

 
 

Quando ci si inginocchia 

Esiste un momento giusto per inginocchiarsi, non bisogna farlo 
quando ci pare. Il momento giusto, ricordalo bene, è quando  - 

durante  la  consacrazione  -  il  presidente  unisce  le  braccia  e  le 
mani sopra il pane e il vino. 

 
 

Acqua e calice 

Dopo  le  comunioni  è  tempo  di  fare  acqua  e  calice.  La  prima 
cosa da fare è prendere l’ampollina dell’acqua e versarne un po’ 

nel calice. Poi si portano via il calice, le ciotole e le pissidi che 
sono sulla mensa. 

 
 

 
 

II - Livello Avanzato

 

 

Questa  guida  è  invece  per  i  chierichetti  un  po’  più  grandicelli, 
che hanno maturato qualche anno di esperienza: 

 
Oltre  a  conoscere  quanto  descritto  nel  livello  base,  un 

chierichetto esperto: 

 

Deve essere in grado di utilizzare i candelabri, la croce, il 

messale, la navicella o il turibolo, a seconda dell’incarico 
assegnatogli 

 

Deve sapere qualcosa in più sulle cerimonie solenni 

 

Deve mostrarsi come modello per i più piccoli. 

 
 

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Candelabri, croce, messale, navicella e turibolo 

I  chierichetti  scelti  per  svolgere  uno  di  questi  compiti 
solitamente  hanno  alle  spalle  almeno  un  anno  di  servizio,  e 

hanno dimostrato che in loro è possibile riporre fiducia, tale da 
affidare loro un compito particolare all’interno delle celebrazioni 

solenni. 
 

Per  svolgere  al  meglio  questi  incarichi  particolari  è  necessario 
seguire  le  indicazioni  che  ci  vengono  date  dal  cerimoniere 

durante  le  prove.  La  nostra  attenzione  farà  sì  che  poi  sul 
presbiterio  ciò  che  faremo  sarà  impeccabile.  Può  succedere  di 

dimenticarsi qualche dettaglio durante la celebrazione? Sì, certo. 
Niente  paura,  il  cerimoniere  ci  aiuterà  indicandoci  ciò  che 

dobbiamo fare, e in un colpo la memoria ci tornerà in modo da 
essere pronti a svolgere il nostro incarico. 

 
 

Conoscere le celebrazioni solenni 

Il  chierichetto  esperto  ha  voglia  di  imparare,  cerca  sempre  di 
migliorarsi  e  di  correggere  gli  errori  che  a  volte  può  fare.  Se 

cerchi  di  conoscere  qualcosa  in  più  sulle  celebrazioni  solenni, 
non potrà che esserti utile per il futuro. 

 
 

Essere modello per i più piccoli 

Il chierichetto esperto ha un altro importante compito: cercare 
di  essere  un  modello  per  i  più  piccoli,  in  modo  che  possano 

imparare da lui le cose giuste da fare e il modo giusto di essere 
chierichetti. 

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Cose da sapere 

 

Le parti della messa 

 

1) RITI DI INTRODUZIONE 

- Canto d’ingresso 
- Saluto 

- Atto penitenziale 
- Gloria 

- Colletta 
2)LITURGIA DELLA PAROLA 

- Prima lettura 
- Salmo responsoriale 

- Seconda lettura 
- Canto al Vangelo 

- Vangelo 
- Omelia 

- Professione di fede 
- Preghiera dei fedeli 

3)LITURGIA EUCARISTICA 
- Presentazione dei doni 

- Preghiera sulle offerte 
- Prefazio e Santo 

- Consacrazione 
- Anamnesi, offerta e intercessioni 

- Dossologia 
4)RITI DI COMUNIONE 

- Padre nostro 
- Scambio della pace 

- Agnello di Dio 
- Comunione 

- Preghiera dopo la Comunione 
5)RITI DI CONCLUSIONE 

- Avvisi 
- Il saluto e la benedizione 

- Il congedo 

 

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10 

I luoghi 

 

Il Presbiterio, è lo spazio in cui si trovano la Mensa e la sede. 
 

 
La  Mensa,  
è una grande e alta tavola, che si trova di solito al 

centro del presbiterio. 
 

La sede, è il luogo nel quale siede il presidente. 
 

L’ambone,  è  il  luogo  da  dove  si  proclamano  le  letture  e  il 
Vangelo, ovvero la Parola di Dio, e da dove si tiene l’omelia. 

 
Il  Tabernacolo,  è  un  piccolo  ambiente  dove  si  ripone  la 

pisside  con  le  particole  consacrate;  di  solito  è  decorato  o 
coperto con un Conopeo. È la casa di Gesù eucaristia. 

 
La credenza (o Tavolino), è un piccolo tavolo che si colloca 

vicino  alla  mensa,  su  cui  si  mettono  gli  oggetti  da  utilizzare 
per la Santa Messa. 

 
La  Sagrestia,  è  il  luogo  nel  quale  vengono  custoditi  gli 

oggetti e i paramenti che si utilizzano nelle varie celebrazioni. 
 

Il  Sagrato, è lo spazio esterno che si trova davanti alla chiesa; 
indica che stiamo per entrare nella casa di Dio. 

 
 
 
 
 
 
 
 

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11 

I Paramenti

 

 

La  veste  talare, è una veste nera lunga fino alle caviglie e 
abbottonata sul davanti. 

 
L’amitto, è un panno di lino bianco e rettangolare munito di 

due nastri in tessuto, che viene indossato per coprire il collo. 
È simbolo della fortezza e della difesa divina. 

 
Il camice, è una lunga veste bianca usata per la messa o altre 

funzioni.  Esso  richiama  la  veste  bianca  del  battesimo, 
simbolo di purezza. 

 
Il  cingolo
, è un cordone con cui il prete si cinge i fianchi, 

sopra il camice. È un simbolo di penitenza. 
 

La  stola, è un paramento indossato durante le funzioni dal 
diacono, dal prete e dal vescovo. 

 
La casula, fatta a mantello chiuso, con una sola apertura alla 

sommità per introdurvi la testa, si indossa sopra il camice. Il 
suo  nome  deriva  da  piccola casa,  perché  una  volta  avvolgeva 

completamente chi la indossava. Può essere sostituita da una 
pianeta, che non ha le maniche.

 

 
Il  piviale,  è  una  veste  liturgica  a  forma  di  un  grande 

mantello. Una volta si usava per ripararsi dalla pioggia. 
 

Il  velo  omerale, è un ampio drappo che dalle spalle scende 
sul davanti. Usato per avvolgere gli oggetti sacri. 

 
La  cotta
,  è  un  indumento  lungo  fino  al  ginocchio,  con 

maniche ampie. 

 

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12 

Gli Oggetti 

 

Le  ampolline, sono piccoli contenitori per il vino e l’acqua, 
usate nella messa.

 

 

 

 
Il  calice,  è  un  vaso  liturgico  per  la  consacrazione  del  vino, 

che diventa il sangue di Gesù.

 

 

Il  ciborio  e  la  Pisside,  sono  vasi  liturgici,  dalla  forma  di 

grandi e larghi calici, che contengono le particole consacrate.

 

 

 
La  patena,
  è  come  un  piattino  che  va  in  coppia  col 

calice, è usata nella messa per contenere l’ostia magna. 

 

 

La  palla,  è  un  quadrato  di  stoffa,  rigido,  che  copre  la 
patena o/e il calice. 

 
Il  corporale, è un quadrato di lino, steso al centro della 

mensa per deporvi il calice e la patena, che delimita l’area 
della consacrazione. 

 
Il  purificatoio,  è  un  rettangolo  di  stoffa,  utilizzato 

appunto per purificare il calice. 
 

Il  lavabo  e  il  Manutergio,  si  usano  per  lavare  e  asciugare  le  mani  del 
presidente dopo la preparazione dei doni.

 

 
 

L’Ostensorio,  è  un  arredo  sacro  che  serve  ad  esporre 
all’adorazione dei fedeli l’ostia consacrata. 

 

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13 

Il  Messale e il  Lezionario, sono libri liturgici, il primo contiene la sequenza 

della messa, e il secondo contiene le letture del giorno. 

 

 
Secchiello  e  Aspersorio,
 si usano per contenere e distribuire 

l’acqua benedetta.  
 

 
 

 
Il  Turibolo
,  è  un  contenitore  di  metallo in  cui l’incenso  viene 

bruciato, sostenuto da tre catenelle. 
 

La Navicella, è un piccolo contenitore per l’incenso. 
 

 
 

 

La  Croce  Astile  o  processionale, è un crocefisso posto su un’alta asta, si 

porta in processione. 

 

 

Cero  Pasquale,  è  una  grande  candela  che  si  colloca  sul 

presbiterio.  È  simbolo  della  risurrezione  di  Cristo.  Si  usa  nel 
tempo di Pasqua, e durante battesimi e funerali. 

 

 
 
 
 

 
 
 

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14 

Tempi liturgici 

 

Tempo di Avvento 

 

4 domeniche che precedono il Natale 

 

Tempo di Natale 

 

Natale del Signore 

 

La Sacra Famiglia 

 

Maria SS. Madre di Dio 

 

L’Epifania 

 

Il Battesimo di Gesù 

 

Tempo di Quaresima e Settimana Santa 

 

Dal Mercoledì delle ceneri, dura 40 giorni e 

conta 5 domeniche 

 

Domenica delle palme 

 

Triduo Pasquale 

 

Tempo di Pasqua 

 

Dura  50  giorni, dalla Domenica di  Pasqua 

fino alla Pentecoste 

 

Tempo Ordinario 

 

Dura 34 settimane divise in due periodi:  

1)  dal  Battesimo  di  Gesù  al  Mercoledì  delle 

Ceneri; 

2)  dalla Pentecoste alla domenica di Cristo Re 

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15 

I colori liturgici 

 

Bianco – è un segno di gioia 

 

Per la Pasqua e il Natale 

 

Nelle  feste  e  memorie  legate  alla  vita  di 

Gesù, tranne la sua passione 

 

Nelle feste e memorie di Maria, degli angeli 
e dei santi che non sono martiri 

 

Tutti i santi 

 

Le celebrazioni festive (per esempio matri-

monio e battesimo) 

Rosso - è un segno del sangue di Cristo, del martirio e 

dello Spirito Santo 

 

Domenica delle Palme 

 

Venerdì Santo 

 

Pentecoste 

 

Feste degli Apostoli (escluso S.Giovanni) 

 

Feste e memorie dei Martiri 

 

Celebrazione delle Ss. Cresime 

Verde - è un segno di crescita e speranza 

 

Durante il Tempo Ordinario 

Viola – è un segno di penitenza  

 

Nei tempi d’Avvento e di Quaresima 

 

Per le messe per i defunti 

Rosaceo – è un segno di gioia durante la penitenza  

 

Nella  domenica  “Gaudete”,  la  terza  d’Av-

vento 

 

Nella  domenica  “Laetare”,  la  quarta  di 

Quaresima 

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16 

 
 
 

 

Introduzione alla parte 

normativa

 

 

 
 

 

Scrivendo questo manuale, abbiamo deciso  di anteporre 
alla  parte  liturgica  la  parte  “normativa”  perché  un 
VERO  chierichetto,  prima  di  imparare  a  servire 
durante le varie celebrazioni, ha bisogno di sapere come 
deve comportarsi all’interno del gruppo. Infatti, se non si 
rispettano  queste  regole,  il  gruppo  non  funziona  e 
qualsiasi cosa diventa un lavoro impossibile da svolgere. 
Nelle  prossime  pagine  io  e  Massimo  abbiamo  raccolto 
tutte  quelle  regole  che  servono  per  far  vivere  bene  il 
proprio servizio al gruppo dei chierichetti. 

 

Paolo 

 

 

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Norme generali 

 

1.  Il  gruppo  dei  chierichetti  è  aperto  a  tutti  i  fanciulli  e  i 

ragazzi,  maschi,  che  hanno  vissuto  la  celebrazione  della 
tappa del rinnovo delle promesse battesimali. 

2.  Ai  fanciulli  del  secondo  anno  di  ICFR  è  possibile 

l’ingresso  nel  gruppo  in  qualità  di  apprendisti.  Sono 
considerati  chierichetti  a  tutti  gli  effetti  dopo  la 
celebrazione della Vestizione.  

3.  Responsabile  ultimo  del  gruppo  dei  chierichetti  è  il 

Parroco. Egli può decidere di delegare la guida del gruppo 

ad uno dei curati e/o ad un/una religioso/a. Il Parroco è 

assistito  nella  gestione  del  servizio  dal  coordinatore  del 
gruppo dei chierichetti. 

4.  Il  coordinatore  del  gruppo  chierichetti  deve  avere  un’età 

minima di 18 anni compiuti. Egli viene scelto e nominato 

dal  Parroco.  Il  coordinatore  del  gruppo  chierichetti  si 
occupa  dell’amministrazione  del  servizio  ordinario  e 

straordinario  e  della  formazione  tecnica  dei  ragazzi.  Egli 

può essere assistito nell’adempimento dei suoi compiti da 

un vice-coordinatore del gruppo chierichetti, i cui doveri 
sono definiti in accordo con il coordinatore. 

5.  Il  vice-coordinatore  del  gruppo  chierichetti  deve  avere 

un’età  minima  di  14  anni  e  un  minimo  di  2  anni  di 
servizio. 

 

 

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6.  Durante  le  celebrazioni  solenni  saranno  presenti  uno  o  più 

cerimonieri.  Il  loro  compito  è  guidare  i  ragazzi  durante  la 
celebrazione. A loro spetta anche lo svolgimento delle prove. 

Le  loro  figure  possono  coincidere  con  quelle  del 

coordinatore, del vice-coordinatore del gruppo chierichetti o 
del responsabile del Gruppo Ministranti. 

7.  Il  servizio  dei  chierichetti  si  divide  in  ordinario, 

comprendente  i  turni  feriali,  domenicali  ed  i  funerali,  e 
servizio  straordinario,  comprendente  tutte  le  solennità,    il 
servizio ai matrimoni e ad altre celebrazioni. 

8.  Partecipare  alle  riunioni  ed  alle  altre  eventuali  attività 

organizzate, è da considerarsi parte integrante dell’attività del 
gruppo. 

Turni Feriali 

 

9.  Si definisce turno feriale il servizio svolto durante una messa 

feriale serale, compresa tra lunedì e venerdì. 

10.  Ogni  chierichetto  è  invitato  a  sentirsi  corresponsabile  nel 

garantire il servizio alle messe feriali. Per questo sono tenuti 

a  svolgere  il  turno  feriale  tutti  quei  chierichetti  che  fanno 
parte  del  gruppo  da  almeno  tre  mesi,  salvo  indicazione 
diversa del coordinatore. 

11.  Sono esentati dallo svolgere il turno feriale quei chierichetti 

che  durante  lo  stesso  giorno  del  turno  hanno  prestato 
servizio ad un funerale. 

12.  Il coordinatore può sospendere i turni feriali. 

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13.  In caso di assenza dal proprio turno, è bene avvisare con il 

maggior  anticipo  possibile  il  Coordinatore;  è  quindi 
necessario recuperarlo un altro giorno della stessa settimana 
o della seguente. 

Turni Domenicali 

 

14.  Si definisce turno domenicale il servizio svolto durante una 

delle messe domenicali. 

15.  Tutti  i  chierichetti  sono  tenuti  a  svolgere  il  turno 

domenicale. 

16.  I  turni  domenicali  sono  stabiliti,  assegnati  ed  in  casi 

particolari sospesi dal coordinatore.  

17.  Qualora non si possa per seri motivi partecipare al proprio 

turno  è  necessario  chiedere  al  coordinatore  di  potersi 

spostare in un altro turno che sarà comunque il coordinatore 
a stabilire. 

18.  Chi  di  propria  iniziativa  partecipa  ad  un  turno  diverso  dal 

proprio,  non  ha  la  precedenza  nella  scelta  del  ruolo  di 
servizio.  

19.  Come per i turni feriali, in caso di assenza dal proprio turno, 

è  bene  avvisare  con  il  maggior  anticipo  possibile  il 
Coordinatore. 

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20 

Turni dei Funerali 

 

20.  Il servizio ai funerali è regolato dai turni per i funerali. Ogni 

chierichetto è tenuto ad indicare quali sono i suoi pomeriggi 

liberi, durante i quali è considerato disponibile e può quindi 
essere chiamato. 

21.  I  chierichetti,  in  caso  di  funerale,  verranno  avvertiti  o  dal 

coordinatore o dal vice-coordinatore. 

22.  Se si è chiamati per un funerale, è necessario essere in chiesa 

30 minuti prima dell’inizio del funerale. 

23.  Se  un  funerale  pomeridiano,  durante  il  periodo  scolastico, 

inizia  prima  delle  14:30,  i  chierichetti  che  frequentano  la 

scuola  media  sono  esentati  dal  corteo  verso  la  chiesa,  e 

possono quindi essere in sacrestia entro l’orario d’inizio del 
funerale. 

24.  La  partecipazione  ad  un  funerale  di  propria  iniziativa  non 

viene  considerata  come  un  turno  dei  funerali;  è  quindi 

possibile  che  si  venga  chiamati  per  un  altro  funerale  nella 
stessa settimana. 

Solennità e prove 

 

25.  Accanto  al  servizio  ordinario  i  chierichetti  sono  chiamati  a 

svolgere  un  servizio  definito  straordinario,  nel  quale  sono 
comprese tutte le celebrazioni solenni. 

 

26.  Le  occasioni  e  gli  orari  in  cui  i  ragazzi  dovranno  prestare 

servizio  saranno  stabiliti  e  indicati  a  discrezione  del 
cerimoniere. 

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21 

27.  In  occasione  delle  celebrazioni  solenni  possono  essere 

previste  delle  prove,  necessarie  per  il  corretto  svolgimento 
del servizio. Le prove per eventuali celebrazioni solenni a cui 

partecipano  tutti  i  chierichetti  sono  considerate  a  tutti  gli 

effetti a pari titolo delle riunioni e vengono definite generali

Le prove a cui partecipano solo coloro che vengono indicati 
dal cerimoniere non equivalgono ad una riunione e vengono 

definite ridotte

 

28.  Se per un qualsiasi motivo un ragazzo dovesse assentarsi il 

giorno  della  celebrazione  solenne,  deve  avvisare  con  il 

maggior anticipo possibile il cerimoniere.  

 

Norme accessorie 

 

29.  Salvo  casi  particolari,  durante  il  servizio  i  chierichetti  sono 

tenuti  ad  indossare  la  veste  e  la  cotta.  È  fatto  divieto  di 
muoversi per la chiesa con la sola veste. 

30.  I chierichetti sono tenuti ad avere cura della propria veste e 

della cotta che utilizzano, riponendole in modo ordinato alla 
fine di ogni servizio. 

31.  È cura di ogni chierichetto far lavare la propria veste almeno 

una  volta  all’anno.  Al  cambio  della  veste,  quella  usata  in 
precedenza  va  riconsegnata  pulita,  in  ordine  e  con  tutti  i 

bottoni al  loro posto.  È  cura  della  Sacrestia  la  pulizia  delle 
cotte, che vanno comunque trattate con rispetto. 

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22 

32.  Normalmente bisogna essere in chiesa 15 minuti prima del 

servizio.  Nel  caso  in  cui  si  arrivi  in  ritardo  non  si  viene 
ammessi al servizio. 

33.  Al termine di ogni celebrazione i chierichetti sono tenuti a 

firmare sul registro per segnalare la propria presenza. 

34.  In caso di gravi motivi, la cui gravità deve essere accertata e 

stabilita  dai  responsabili  del  gruppo,  si  può  ricorrere  ai 
provvedimenti di: 

 

Sospensione: temporanea esclusione dal gruppo e dal servizio 

del ragazzo sospeso. Seguirà un colloquio tra i genitori e i 
responsabili del gruppo. 

 

Espulsione:  esclusione  definitiva  e  forzata  dal  gruppo  e  dal 
servizio. 

Tali  provvedimenti  vengono  presi  esclusivamente  dal  Parroco 

sentito  il  parere  del  curato  responsabile  e  del  coordinatore  dei 
chierichetti.  

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23 

Gruppo Ministranti 

 

35.  A  partire  dal  primo  anno  di  Giovanissimi  i  ragazzi  si 

definiscono  ministranti.  Il  Gruppo  dei  Ministranti  è  parte 

integrante  del  gruppo  chierichetti,  del  quale  condivide 

regolamento e indicazioni relative al servizio. Per accedere al 
gruppo è necessario tuttavia almeno un anno di esperienza 

nel Gruppo dei Chierichetti.  

 

 

Le indicazioni che seguono tengono conto degli impegni particolari dei 
ragazzi  nell’età  dei  Giovanissimi,  e  puntano  ad  un  maggiore 

coinvolgimento verso la corresponsabilità nella gestione del servizio. 

 

36.  A  capo  del  Gruppo  Ministranti  vi  è  un  responsabile  che 

deve  avere  un’età  minima  di  20  anni.  Questa  figura  può 

coincidere  con  quella  del  coordinatore  del  gruppo 

chierichetti. 

 
37.  Il Gruppo Ministranti si riunisce separatamente dal gruppo 

chierichetti. 

 

38.  I  ministranti  non  sono  tenuti  ad  avere  un  turno  feriale.  Il 

coordinatore  del  gruppo  chierichetti  definisce  in  accordo 

con  il  responsabile  del  Gruppo  Ministranti  i  turni 

domenicali  e,  in  caso  di  necessità,  la  partecipazione  dei 

ministranti ai funerali. 

 

39.  I  ministranti  svolgono  il  loro  servizio  nelle  stesse 

celebrazioni  solenni  in  cui  operano  i  chierichetti,  ai  quali 

spetta però la priorità nella definizione dei ruoli. 

 

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24 

 

Introduzione  

alla parte Liturgica 

La  descrizione  dei  riti  e  dei  gesti  che  un  chierichetto  dovrebbe 

sapere  svolgere  per  ogni  occasione  non  è  stato  un  lavoro  facile. 
Quando abbiamo iniziato a scrivere il modello ordinario per la 

messa feriale abbiamo subito capito che la faccenda non sarebbe 

stata  una  passeggiata,  come  immaginavamo  e  speravamo. 

Tuttavia è innegabile il fatto che quanto raccolto ha una grande 
utilità per il nostro gruppo. 

Quando si serve all'altare è necessario avere uno stile e seguire 

delle regole; stile e regole  che però non possono essere soggettive, 

ma che devono essere le stesse per tutti. 
Uno stile unico che, fatto su misura per Ospitaletto, sia semplice 

da riconoscere e che caratterizzi tutti i chierichetti, uniti almeno 

nei gesti che compiono e nel modo in cui li compiono. 

Regole identiche per tutti affinché sia più semplice insegnarle ai 
nuovi arrivati e che permettano di evitare incomprensioni o scelte 

autonome, soggettive e “artistiche”. 

Abbiamo cercato di utilizzare un linguaggio semplice e diretto, 

nei limiti del possibile e con buona pace della sintassi italiana. 
Speriamo  possa  rivelarsi  uno  strumento  utile  per  tutti,  sia  per 

chi, già abbastanza esperto vuole migliorarsi, sia per chi, nuovo o 

alle prime armi ha intenzione di imparare a compiere al meglio il 

suo servizio. 
 

Massimo 

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25 

 

Indicazioni di carattere generale 

 

STRUTTURA DEL CAPITOLO 

Questa parte del manuale è dedicata al servizio all’altare. Contiene 

le istruzioni per tutte le varie celebrazioni liturgiche dell’anno: le 
tre  celebrazioni  ordinarie  feriale,  festiva  e  solenne;  le  varie 

eccezioni  relative  alle  celebrazioni  dell’anno  liturgico  e,  infine,  i 

sacramenti ed i sacramentali. 

 

DESTRA E SINISTRA 

Tutte  le  indicazioni  di  destra  e  sinistra  sono  date  ponendo  il 

punto di vista sul tabernacolo e rivolto verso l’ingresso principale 

della  chiesa;  quindi  a  SINISTRA  il  lato  della  SAGRESTIA,  a 
DESTRA il lato della cappellina dell’adorazione. 

 

 

 

COSA È SOLENNE? 

Non  tutto  quello  che  viene  usato  per  sottolineare  la  solennità 

delle  celebrazioni  è  opportuno  o  veramente  utile.  Può  accadere 
che qualcosa  considerato un segno di grande solennità sia invece 

fonte di distrazione e disturbo (cfr. campanelli, campane suonate 

spesso, torce). 

 
 

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26 

Celebrazione feriale ordinaria 

 

Ingresso: 

Si  parte  dalla  sacrestia  mettendosi  in  fila  indiana,  rispettando  il  seguente 

ordine: 

 

1. 

Primo palo

 

2. 

Primo “Acqua & Calice”

 

3. 

Primo “Servire”

 

4. 

Secondo “Servire”

 

5. 

Secondo “Acqua  & Calice”

 

6. 

Secondo palo

 

(Questo  ordine  deve  comunque  essere  adattato  al  numero  dei 

presenti: se, ad esempio, si è in due è logico che entrambi servano e 

facciano acqua e calice). 

 

Una volta arrivati davanti all’altar maggiore e disposti in riga, ci si genuflette, 

poi  ci  si  gira  verso  la  mensa  e  ci  si  inchina  mentre  il  presidente  la  bacia. 
Quindi: 

Chi serve si siede a destra o a sinistra del presidente. 
Chi fa “Acqua & Calice” si siede accanto a coloro che servono. 

Chi fa palo, si siede accanto a chi fa “Acqua & Calice”. 
È necessario tenere presente che se celebrano due o più preti, i posti scalano, 

cioè si scala di uno o più posti per ogni prete concelebrante. 

 

Servizio

 

all’altare: 

Dopo la Preghiera dei fedeli, chi serve si avvicina al lato destro della mensa e 
stende  il  manutergio  sul  quale  appoggia  le ampolline  togliendo  il  tappo  (

SENZA ROMPERLE!!!

). Non deve appoggiare i tappi delle ampolline sulla 

tovaglia. 

Dopo che il presidente o un concelebrante ha versato  il vino e l’acqua nel 
calice  si  tappano  le  ampolline  e  si  portano  sul  tavolino  a  destra  dell’altar 

maggiore. Il lavabo si può fare in due modi: se si è da soli o se il presidente 
lo  preferisce  si  usano  la  ciotola  che  si  trova  sulla  mensa  ed  il  manutergio 

precedentemente  steso.  (Con  una  mano  si  tiene  la  ciotola  e  con  l’altra  il 
manutergio). Se invece si è in due, il primo usa l’ampollina dell’acqua ed il 

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27 

piattino delle ampolline; l’altro, 

NATURALMENTE

 terrà il manutergio. 

Quando il presidente si è asciugato le mani e ha riconsegnato il manutergio, 
si  fa  l’inchino  verso  il  presidente  e  si  portano  gli  oggetti  del  lavabo  al 

tavolino a destra dell’altar maggiore, poi ci si porta davanti alla sede e ci si 
inchina verso la mensa. Quindi ci si mette a fianco del presidente. 

NB: salvo indicazioni diverse, nel recitare il Padre Nostro si tengono le mani 
UNITE, NON APERTE. 

 

“Acqua & Calice”: 

Quando le comunioni stanno per finire, chi deve fare “Acqua & Calice” si 
porta  davanti  alla  sede  e,  dopo  essersi  inchinato  verso  la  mensa,  va  al 

tavolino  e  si  prepara;  se  è  da  solo,  verserà  prima  l’acqua  nel  calice  del 
presidente  quando  gli  sarà  richiesto  e  poi  raccoglierà  sia  la  ciotola  che  il 

calice (la ciotola dovrà essere vuota, il calice dovrà essere pronto, cioè con 
tutte le sue cose piegate, prima di essere portati via). Se si è in 2, rispettando 

questo  ordine ci  si  dividono i  compiti. Quando  tutto  ciò è stato  fatto  ci  si 
porta  davanti  alla  sede  e  si  fa  l’inchino  verso  la  mensa.  Poi  ci  si  siede  al 

proprio posto. 

 

Ritorno in sacrestia: 

Per il ritorno in sacrestia, dopo essersi inchinati alla mensa e dopo aver fatto 
la  genuflessione  davanti  all’altare  maggiore  (sempre  seguendo  i  movimenti 

del  presidente),  ci  si  dispone  in  questo  modo:  ci  si  mette  in  fila  indiana 
partendo  dal  più  vicino  alla  sacrestia  fino  al  più  lontano  e  poi,  seguendo 

questo ordine, si va in sacrestia dove 

PRIMA DI CAMBIARSI

 ci si dovrà 

inchinare alla croce, dicendo 

PROSIT 

al presidente. 

 

Note: 

Può capitare che, durante le messe feriali, si  reciti la preghiera dei VESPRI o 

delle LODI: in questo caso, se il presidente lo riterrà opportuno, si sceglierà 
un  chierichetto  che  si  dovrà  occupare  della  lettura  delle  antifone  (Quelle 

affiancate dalla scritta rossa 1, 2 o 3 ANT). 

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28 

Celebrazione festiva ordinaria 

 

Per  celebrazione  festiva  intendiamo  la  messa  domenicale  o  le  messe  non 

solenni  celebrate  durante  festività  o  solennità  (ad  esempio  la  messa  delle 

18:30 di Natale). 
 

Ingresso: 

(Vedi celebrazione feriale ordinaria) 

 

Servizio all’altare: 

Dopo  la  Preghiera  dei  fedeli,  chi  deve  servire  si  porta  con  il 

presidente  davanti  alla  mensa,  dove  verranno  consegnate  le 

offerte del pane e del vino.  
Prese le offerte, passando alla destra della mensa ci si porta al lato 

destro  della  mensa,  dove  presteremo  servizio  all’altare  come 

indicato nella celebrazione feriale ordinaria. 

(Nota:  Se si è da soli, si prendono SOLO le ampolline e non il 
pane). 

NB: salvo indicazioni diverse, nel recitare il Padre Nostro si 

tengono le mani UNITE, NON APERTE. 

 

“Acqua & Calice”: 

Lo svolgimento è pressoché identico a quello feriale, tranne per il 

fatto che le ciotole da raccogliere potrebbero essere più di una. 

 

Ritorno in sacrestia: 

(Vedi celebrazione feriale ordinaria) 

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29 

Celebrazione solenne ordinaria 

 

Ingresso:

 

In occasione delle solennità, è possibile scegliere tra 2 tipi di ingresso: 

1.

Processione

: Il tipo  di processione cambia a seconda del percorso e del 

luogo di partenza; partendo dalla sacrestia è possibile scegliere se fare 

il  giro  corto  o  lungo:  corto  quando  si  esce  dalla  sacrestia  lungo  la 
corsia sinistra e si svolta nella corsia trasversale, salendo sul presbiterio 

dalla  corsia  centrale;  lungo  quando  si  percorre  tutta  la  corsia  sinistra 
prima di svoltare nella corsia centrale. L’ordine della processione è il 

seguente:  turibolo  e  navicella,  croce,  candelabri  e  tutti  gli  altri 
chierichetti.  Seguono  poi  i  preti.  Se  invece  si  sceglie  di  fare  la 

processione passando all’esterno della chiesa, oppure partendo da un 
luogo diverso dalla sacrestia, allora si entra dalla porta principale della 

chiesa mantenendo l’ordine descritto sopra. 

2.

Ingresso dalla sacrestia

: Può capitare in casi rari che si scelga di non fare 

la processione ma andare sul presbiterio direttamente dalla sacrestia. Si esce 
in riga come indicato nella celebrazione feriale ordinaria, unica eccezione è il 

fatto  che  turibolo  e  navicella  stanno  davanti.  Non  si  utilizzano  croce  e 
candelabri, i quali si trovano già sul presbiterio. 

 

Arrivo al presbiterio:

 

Quando la processione arriva davanti ai gradini del presbiterio: 

 

Turibolo e navicella fanno la genuflessione, salgono sul presbiterio e si 
portano alla destra della mensa. 

 

Croce  e  candelabri  non  fanno  alcuna  riverenza,  ma  salgono 
direttamente sul presbiterio; la croce va portata in sacrestia, mentre i 

candelabri si mettono ai lati dell’altare maggiore. 

 

Tutti gli altri chierichetti fanno la genuflessione e chi è a destra si porta 

a destra e chi è a sinistra a sinistra. 

Dopo  che  il  presidente  ha  baciato  l’altare,  dalla  sua  destra  gli  verrà 

consegnato il turibolo. A seconda delle indicazioni del cerimoniere turibolo e 
navicella  saranno  invitati  ad  affiancare  il  presidente  nel  giro  della  mensa. 

Terminata l’incensazione della mensa il presidente riconsegnerà il turibolo e 
andrà alla sede; turibolo e navicella faranno l’inchino davanti al tabernacolo e 

si porteranno in sacrestia. 

 

 

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30 

Canto al Vangelo:

 

All’inizio del canto al vangelo turibolo e navicella escono dalla sacrestia e si 
portano davanti al presidente, mentre gli incaricati prendono il candelabro e 

si mettono a lato del turibolo e della navicella. Tutti insieme fanno l’inchino 
rivolti  al  presidente,  il  quale  poi  infonde  l’incenso  nel  turibolo.  Fatta 

l’infusione  chi  deve  proclamare  il  Vangelo  si  porta  tra  il  turibolo  e  la 
navicella, fa l’inchino alla mensa e con i chierichetti si porta all’ambone. 

Nel  muoversi  verso  l’ambone,  dopo  il  ministro,  parte  il  candelabro  di 
destra, poi il turibolo,  poi il candelabro di sinistra ed infine la navicella. I 

candelabri si pongono ai lati dell’ambone, mentre il turibolo e la navicella si 
spostano uno o due passi più indietro. Il turibolo sta sulla destra. 

Terminata la proclamazione del Vangelo, turibolo, navicella e candelabri si 
portano  davanti  alla  sede  (il  candelabro  di  sinistra  passando  davanti  alla 

mensa), fanno l’inchino e portano ciò che hanno in mano a posto. 

 

Offertorio:

 

Durante la lettura della Preghiera dei fedeli turibolo e navicella si portano al 
tavolino delle offerte in mezzo alla chiesa. Il servizio all’altare è identico a 

quello decritto nella celebrazione festiva ordinaria. 
Turibolo e navicella accompagnano le offerte fino ai gradini del presbiterio 

dove  il  presidente  fa  infusione.  Fatta  l’infusione  turibolo  e  navicella  si 
spostano a lato in modo che il presidente possa ricevere le offerte. 

Turibolo  e  navicella  salgono  alla  destra  della  mensa  dopo  il  presidente,  e 
attendono che chi deve servire svolga il suo compito fino al lavabo. Prima 

del lavabo ha luogo l’incensazione della mensa; quindi coloro che tengono 
in mano l’anfora ed il manutergio (che si troveranno sul tavolino a destra 

dell’altar maggiore) si posizionano dietro il turibolo e la navicella. Incensata 
la mensa il presidente riconsegna il turibolo e si prepara ad essere incensato 

a sua volta o dal cerimoniere o dal turibolo. Incensato il presidente, mentre 
il  turibolo  e  la  navicella  si  spostano  per  incensare  i  concelebranti  e  il 

popolo,  ha  luogo  il  lavabo.  Dopo  aver  incensato  il  popolo,  turibolo  e 
navicella fanno l’inchino verso la mensa e tornano in sacrestia. 

 

Note:

 

Il  presidente  lo  si  incensa  facendo  per  tre  volte  2  colpi  sempre  in  centro 
(inchino, 2 colpi, 2 colpi, 2 colpi, inchino). 

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31 

I concelebranti si incensano facendo per tre volte 2 colpi, secondo il segno 

della croce (inchino, 2 colpi in centro, 2 a sinistra, 2 a destra, inchino). 
Il popolo si  incensa facendo  per tre volte due colpi secondo il segno della 

croce (inchino, 2 colpo in centro, 2 a sinistra, 2 a destra, inchino). 

 

Santo: 

Al  canto  del  Santo  turibolo  e  navicella  escono  dalla  sacrestia  e  si  portano 
davanti  ai  gradini  del  presbiterio,  dove  al  momento  opportuno  si 

inginocchieranno. All’elevazione, prima del pane e poi del calice, il turibolo o 
il cerimoniere incensano. Poi, al momento opportuno turibolo e navicella si 

rialzano e: 

O, fatta la genuflessione ritornano subito in sacrestia; 

O,  restando  in  piedi,  attendono  fino  all’Amen,  quindi  fatta  la 

genuflessione rientrano in sacrestia. 

 

Note:

 

L’infusione  per  la  consacrazione  va  fatta  in  sacrestia  prima  di  uscire,  con 

moderazione (a meno che ad incensare non sia un diacono; in tal caso farà 
egli l’infusione una volta giunti davanti ai gradini). 

Il  pane  ed  il  calice  si  incensano  facendo  per  tre  volte  tre  colpi  sempre  in 
centro (3 colpi, 3 colpi, 3 colpi per il pane e lo stesso per il calice). La scelta 

del momento in cui rientrare in sacrestia spetta al cerimoniere. 

NB: salvo indicazioni diverse, nel recitare il Padre Nostro si tengono 

le mani UNITE, NON APERTE. 

 

“Acqua & Calice”:

 

(Vedi celebrazione festiva ordinaria) 

NB: se ci sono concelebranti potrebbe essere necessario fare acqua e 

calice prima che finiscano le comunioni. 

 

Ritorno in sacrestia:

 

(Vedi celebrazione feriale ordinaria) 

NB: se è prevista la benedizione solenne, questa si riceve con il capo 
chino fino al segno della croce. 

 
 

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32 

Utilizzo del messale:

 

Se  si  sceglie  di  far  fare  messale  ad  un  chierichetto,  è  necessario  sapere 
quando questo va utilizzato: 

Dopo il Gloria, per la lettura della colletta; 
Dopo  il  Credo,  per  la  lettura  della  Preghiera  dei  fedeli  (utilizzando 

l’orazionale); 
Dopo le comunioni, per la lettura della Preghiera “dopo la comunione” e 

l’eventuale benedizione solenne. 

 

NB: il messale potrebbe essere richiesto dal presidente fin dall’inizio 

della celebrazione. 

 

Chi  porta  il  messale  fa  l’inchino  rivolto  al  presidente  prima  di  salire  alla 

sede e nel tornare a posto. 

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33 

Celebrazioni durante l’anno liturgico 

 

Immacolata Concezione (8 Dic.) 

Celebrazione solenne ordinaria 

 

Natale del Signore (25 Dic.) 

Celebrazione solenne ordinaria 
 

Maria SS. Madre di Dio (1 Gen.) 

Celebrazione festiva ordinaria o solenne ordinaria 

 

Epifania del Signore (6 Gen.) 

Celebrazione solenne ordinaria 
 

Presentazione del Signore – Candelora (2 Feb.) 

Celebrazione feriale ordinaria 

Note:

 la celebrazione ha inizio in fondo alla chiesa con la benedizione delle 

candele e processione d’ingresso (portare secchiello). 

 

Mercoledì delle Ceneri (1° mercoledì di quaresima) 

Celebrazione feriale ordinaria 

Note:

 dopo l’imposizione delle ceneri bisogna fare un primo lavabo. 

 

Via Crucis (i venerdì di quaresima) 

Si porta la croce con i simboli della passione durante il giro delle 15 stazioni 
(14 rappresentate nei quadri e l’ultima davanti ai gradini del presbiterio). Ci si 

muove per cambiare stazione durante il canto. 

 

Domenica delle Palme 

Celebrazione festiva ordinaria 

Note:

 assicurarsi di portare con sé il secchiello per la benedizione degli ulivi, 

una  palma  per  il  presidente,  croce,  candelabri,  turibolo,  navicella  ed  il 

messale. 

 
 
 

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34 

 

Giovedì Santo: 

Celebrazione solenne ordinaria 

Note:  

Al canto del Gloria, si suonano le campane. 
Dopo la predica ha luogo la lavanda dei piedi. 2 chierichetti (solitamente 

i  cerimonieri)  assistono  il  presidente  durante  il  rito,  sostenendo  il 
catino con l’anfora e gli asciugamani; 

Dopo le comunioni, turibolo e navicella si portano a destra della mensa, 

la croce si porta davanti ai gradini del presbiterio, i candelabri tra la 

sede e la mensa. Il presidente fa l’infusione, si inginocchia e incensa il 
Santissimo; quindi indossa il velo omerale. Fatto questo si forma la 

processione verso l’altare della reposizione, con questo ordine: croce, 
chierichetti, concelebranti, candelabri, turibolo e navicella, presidente 

con  velo  omerale  e  Santissimo.  Giunti  all’altare  della  reposizione, 
dopo  essersi  disposti  secondo  le  indicazioni  del  cerimoniere,  il 

presidente  fa  l’infusione,  si  inginocchia  e  incensa  il  Santissimo,  che 
poi viene riposto. Quindi fatta la genuflessione si ritorna in sacrestia, 

in silenzio. 

 

Venerdì Santo: 

La celebrazione del Venerdì Santo prevede riti e segni particolari: 

Ingresso: 

l’ingresso  avviene  dalla  sacrestia  senza  alcun  oggetto, 

direttamente sul presbiterio. Giunti davanti all’altar maggiore mentre 

chi  presiede  si  prostra,  ci  si  inginocchia  fino  alla  fine  della 
prostrazione.

 

Adorazione  della  croce:

 

dopo la grande preghiera universale, 2 

chierichetti si recano con il presidente in fondo alla chiesa dove sono 

stati preparati 2 candelabri e la croce. I 2 candelabri si dispongono 
accanto  alla  croce.  Giunti  sul  presbiterio  i  2  candelabri  vengono 

poggiati  sulle  balaustre,  e  si  procede  quindi  con  l’adorazione  della 
croce.  Prima  i  concelebranti,  poi  i  chierichetti  ed  infine  il  popolo 

baciano la croce dopo aver fatto la genuflessione. Quindi, terminata 
l’adorazione  della  croce,  questa  con  i  due  candelabri  posti  sulle 

balaustre viene portata sull’altar maggiore. 

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35 

Santa  Comunione:

 mentre la croce viene riposta altri 2 candelabri 

accompagnano il ministro incaricato di prelevare il Santissimo, e altri 
2 chierichetti stendono la tovaglia e il corporale sulla mensa. Dopo le 

comunioni  e  la  preghiera  finale  in  ASSOLUTO  SILENZIO  si 
torna in sacrestia. 

 

Sabato Santo/Veglia pasquale: 

Celebrazione solenne ordinaria 

Note: 

Benedizione  del  fuoco:

 la celebrazione inizia sul sagrato, dove ha 

luogo la benedizione del fuoco. Quindi si prepara il cero pasquale, si 
mettono  delle  braci  nel  turibolo  e  ci  si  dispone  per  partire  nel 

seguente  ordine:  turibolo  e  navicella,  cero  pasquale  (niente  croce  e 
candelabri),  chierichetti  e  concelebranti.  Al  secondo  invito  del 

presidente  “Cristo  luce  del  mondo”  e  relativa  risposta  del  popolo 
Rendiamo grazie a Dio” i chierichetti accendono le loro candele, e poi 

quelle dei fedeli. 

Gloria:

 

Al canto del Gloria, si suonano le campane e le campanelle

 

Alleluia:

 non si usano i candelabri

 

Liturgia  battesimale: 

dopo  le  litanie  dei  santi  si  procede  con  la 

benedizione dell’acqua, fatta immergendo il cero pasquale. Quindi si 

procede  il  rinnovo  delle  promesse  battesimali  e  con  i  battesimi; 
quindi l’unzione con il crisma e la consegna della veste bianca. Non 

si  consegna  la  candela  e  si  salta  il  rito  dell’effetà;  si  conclude  con 
l’aspersione  del  popolo  con  l’acqua  benedetta  (per  tutti  i  dettagli 

confrontare  il  messale  alle  pagg.  174-182). 
Durante  il  canto  delle  litanie  dei  santi  si 

riaccendono le candele dei fedeli. 

 

Domenica di Pasqua 

Celebrazione solenne ordinaria 

 

Ascensione del Signore 

Celebrazione festiva ordinaria 

 

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36 

Corpus Domini 

Celebrazione solenne ordinaria 

Note per la messa con processione eucaristica: 

Dopo le comunioni turibolo e navicella si portano a destra della mensa, 

mentre  croce  e  candelabri  si  portano  davanti  ai  gradini  del 
presbiterio.  Una  volta  che  l’ostensorio  è  sulla  mensa  il  presidente 

indossa il piviale, fa l’infusione, si inginocchia, incensa il Santissimo, 
indossa il velo omerale e quindi avvia la processione con il seguente 

ordine:  croce,  candelabri,  popolo,  banda,  autorità,  turibolo  e 
navicella, baldacchino, popolo. 

Tornati  in  chiesa  il  presidente  appoggia  l’ostensorio  sulla  mensa,  si 

inginocchia,  toglie  il  velo  omerale,  incensa,  toglie  il  piviale,  quindi 

tiene una breve omelia. Dopo l’omelia il presidente fa l’infusione, si 
inginocchia,  incensa,  indossa  il  velo  omerale,  recita  l’orazione, 

benedice il popolo e quindi ripone il Santissimo. 

Durante la benedizione si incensa l’ostensorio, come si fa al Santo nella 

celebrazione solenne ordinaria. 

 

San Giacomo Apostolo (25 Lug.) 

Celebrazione solenne ordinaria 

 

Assunzione della B.V. Maria (15 Ago.) 

Celebrazione solenne ordinaria 

 

Tutti i Santi (1 Nov.) 

Celebrazione solenne ordinaria 

 

Commemorazione di tutti i fedeli defunti (2 Nov.) 

Celebrazione feriale ordinaria 

 

Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo  

Celebrazione solenne ordinaria 

 

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37 

Sacramenti 

Battesimi: 

Celebrazione festiva ordinaria 

 

Riti  di  accoglienza:

 

dopo aver chiesto il nome dei bambini (con il 

microfono), il presidente traccia sui piccoli un segno di croce con il pollice, 
poi unge i bambini con l’olio dei catecumeni. 

 

Battesimo:

 

dopo la predica hanno luogo l’invocazione dei santi, la 

benedizione dell’acqua, le promesse battesimali e il battesimo vero e proprio. 

 

Consegne: 

dopo il battesimo, hanno luogo l’unzione con il crisma, 

la consegna della veste bianca e del cero e il rito dell’effetà. 

 

Cresima o Confermazione: 

Celebrazione solenne ordinaria 

 

Rito  della  confermazione:

 

dopo  la  predica  il  presidente  e  i 

concelebranti,  dalla  sede  o  davanti  alla  mensa,  invocano  lo  Spirito  Santo 
sopra i cresimandi. Poi il presidente amministra il sacramento singolarmente 

ad ogni cresimando con il crisma. 

 

Matrimonio: 

Celebrazione feriale ordinaria 

 

Rito  del  matrimonio:

 

dopo il saluto del presidente, questi asperge 

con  l’acqua  benedetta  il  popolo  e  gli  sposi.  Il  rito  del  matrimonio,  cioè  lo 

scambio delle promesse avviene dopo la predica.

 

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38 

Sacramentali 

 

Esequie o Funerali: 

Celebrazione feriale ordinaria 

Il funerale inizia con il corteo funebre dalla casa del defunto, preceduto 

dalla croce. Giunti sul sagrato si attende, prima di entrare in chiesa, 
che il feretro venga scaricato dal carro funebre. Davanti alla mensa i 

chierichetti,  tranne  chi  porta  la  croce,  fanno  la  genuflessione.  La 
croce  poi  viene  portata  in  sacrestia.  Se  non  si  partecipa  al  corteo 

funebre  dalla  casa  del  defunto  alla  chiesa,  si  attende  l’arrivo  del 
feretro sul sagrato con la croce in mano (se questa non è già stata 

prelevata). 

Una  volta  che  il  feretro  è  stato  posato  sul  catafalco,  si  pone  un 

lezionario aperto sul coperchio. Lo si toglierà dopo le comunioni. 

Dopo acqua e calice, il turibolo si porta alla destra del feretro, la croce 

davanti al feretro rivolta verso la mensa. Dopo la prima preghiera il 
presidente fa l’infusione, asperge il feretro poi lo incensa. Il turibolo 

va portato in sacrestia alla seconda strofa dell’ultimo canto. Chi ha 
fatto turibolo, dopo averlo riposto, si affianca alla croce per il corteo 

verso  il  cimitero.  Qualora  si  serva  il  funerale  da  soli,  prima  si  fa 
turibolo e poi si prende la croce. 

 

Vespri Solenni  

con benedizione eucaristica 

 

Vespri Solenni: 

Al canto del Magnificat turibolo e navicella escono dalla sacrestia sul presbiterio, 

davanti al presidente. Il presidente infonde l’incenso, quindi turibolo e navicella si 

portano a destra della mensa. Dopo essersi inginocchiato davanti all’ostensorio, il 

presidente  incensa.  Fatto  questo  turibolo  e  navicella  si  allontanano 

momentaneamente e si portano nella cappellina dell’Adorazione. Durante il canto 

finale essi si riportano sul presbiterio, accanto alla mensa. Il presidente infonde, si 

inginocchia ed incensa. Quindi indossa il velo omerale. Intanto turibolo e navicella 

si portano davanti alla mensa giù dal presbiterio e si mettono in ginocchio. Mentre 
il presidente benedice i fedeli con l’ostensorio, questo deve essere incensato come 

si fa alla consacrazione durante la messa solenne. Terminata la funzione si ritorna 

in sacrestia. 

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39 

 

Per concludere... 

 

Siamo giunti quindi alla fine di questo manuale, utilissimo per 
svolgere  un  buon  servizio  all'altare.  Ma  se  desideriamo  che  il 
nostro  servizio  per  il  Signore  faccia  un  salto  di  qualità,  non 
basta seguire alla lettera ciò che è scritto nelle pagine precedenti; 
abbiamo bisogno anche della voglia di fare e di mettersi in gioco. 
Bisogna  servire  per  il  piacere  di  servire  Cristo  e  la  comunità 
facendolo nel miglior modo che possiamo, seguendo la sua parola 
dalla  posizione  "d'onore"  che  ci  è  concessa.  Dobbiamo  sentirci 
fortunati  ad  essere  stati  chiamati  a  essere  chierichetti,  poiché 
(riprendendo  le  parole  del  nostro  parroco)  il  gruppo  dei 
chierichetti  é  essenziale  per  vivere  al  meglio  la  preghiera  più 
importante che possediamo e cioè la S. Messa. Ringraziamo di 
cuore tutti i ragazzi che leggeranno questo manuale e inizieranno 
a  mettersi  in  gioco  per  Gesù,  donando  una  parte  del  proprio 
tempo a Lui e mettendoLo al primo posto nella propria vita. 

Daniele 

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40 

 

 

Numeri utili