1
Guarda
Grest
2
Esperienza di un ragaz-
zo di un centro giovanile
in Argentina
Qualche tempo fa, uno
di noi ha voluto condivi-
dere con gli altri anima-
tori la difficile situazione
della sua famiglia dove il
papà, da due anni, non
trovava lavoro. Sentiva-
mo che il suo problema
era nostro: subito abbia-
mo messo in comune
quanto avevamo in ta-
sca. Poi un’idea: poiché
dopo alcuni giorni
avremmo incontrato altri
ragazzi, avremmo proposto a tutti di lavorare per coprire le tasse della sua
scuola che, altrimenti, non avrebbe più potuto frequentare.
Tutti hanno accettato. Anche se non sapevamo chi fosse il ragazzo da aiuta-
re, ci siamo lanciati per cercare lavoro. Dopo poco eravamo tutti all’opera:
qualcuno si improvvisava giardiniere, altri inventavano giochi per i bambini
mentre un gruppo, con spazzole e spugne, aveva già una coda di clienti con
le auto da lavare. Non sempre è stato facile, ma molti, colpiti dal motivo del
nostro impegno, hanno voluto saperne di più.
Ed inaspettatamente abbiamo raggiunto in un giorno quanto pensavamo di
raccogliere con mesi di lavoro!
Quando abbiamo dato i soldi a questo ragazzo lui commosso ci ha detto:
«Oggi cercavo lavoro con due ragazzi che non sapevano fossi io quello che
aiutavamo. Arrivati alla prima casa avevo vergogna a bussare, ma uno di loro
mi ha incoraggiato: a lui importava solo aiutare quel ragazzo nel bisogno.
Anche io ho preso coraggio! E alla fine un altro è venuto a ringraziarmi. Per-
ché? Sentiva dentro una gioia molto grande».
Era così forte l’amore scambievole che non sapevamo se era più felice chi
dava o chi riceveva. E la Provvidenza non si è fermata: dopo due giorni il suo
papà ha trovato finalmente un lavoro!
Juan90 - Bahía Blanca
3
Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto
in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde
di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i
suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile a un mercante che va
in cerca di perle preziose; trovata una perla di
grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la
compra.
Matteo 13, 44-46
4
DARE...
ascolto la Parola
36
Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vo-
stro.
37
Non giudicate e non sarete giudicati; non condan-
nate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà per-
donato;
38
date e vi sarà dato; una buona misura, pigia-
ta, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, per-
ché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi
in cambio".
(Luca 6, 36-38)
per iniziare
Il sorriso è il modo
meno costoso per
migliorare il viso.
Anonimo
Un sorriso
5
Voglio ringraziare
Matthew Henry è un noto professore
dell’Università. Una volta, mentre torna-
va dall'università dove insegna, fu ag-
gredito. Quella sera, egli scrisse questa
preghiera:
Voglio ringraziare in primo luogo, perché
non sono mai stato aggredito prima.
In secondo luogo, perché mi hanno
portato via il portafoglio e mi hanno
lasciato la vita.
In terzo luogo, perché, anche se mi
hanno portato via tutto, non era molto.
Infine, voglio ringraziare perché io sono
colui che è stato derubato, e non colui
che ha derubato.
O Signore,
intervieni con urgenza
per colorare le facce scure,
lagnose, troppo fosche.
Ma a che serve esser tristi?
I salici piangenti
non hanno mai avuto fortuna!
Ti prego, Signore,
dammi il mio buon umore quotidiano;
liberami dai mugugni e dai sospiri;
non permettere mai
che mi dia troppe preoccupazioni
per quella cosa ingombrante
che si chiama "io".
Fa' che il sorriso
Sia il mio modo
di fare il segno della croce;
che l'allegria sia la benzina
Della mia anima.
E così oggi
con tutto quello che accadrà
sarà un paradiso!
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6
DARE...
ascolto la Parola
13
Allora gli furono portati dei bambini perché li benedisse
e pregasse; ma i discepoli li sgridavano.
14
Gesù però dis-
se loro: "Lasciate che i bambini vengano a me, perché di
questi è il regno dei cieli".
15
E dopo averli benedetti, se
ne partì.
(Marco 10, 13-15)
per iniziare
Ami la vita? Allora non sciu-
pare il tempo, perché è la
sostanza di cui vita è fatta.
Benjamin Franklin
7
Padre, oggi come sempre
fammi trovare il tempo
per quello che più conta:
aiutarci a essere felici.
Non lasciare che si spenga in me
il desiderio di incontrare gli altri
e di stare con loro
per rendere più abitabile,
più accogliente, più umano,
il luogo che ci hai donato per vivere.
Aiutami a non dimenticare
che dobbiamo vivere
tutti come amici.
Fammi ricordare sempre
che non mi verrà chiesto
il conto di tante cose
ma che sarò giudicato
sull'amore.
Padre, donami la forza
di non restare in disparte e isolato
ma di essere generoso e
sincero amico di tutti.
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Il significato delle banane
Un mio amico decise di passare alcune
settimane in un monastero del Nepal.
Un pomeriggio, entrò in uno dei numero-
si templi del monastero e trovò un mo-
naco che, sorridente, era seduto sull'al-
tare. "Perché sorridete?" domandò.
"Perché capisco il significato delle bana-
ne", rispose il monaco, aprendo la borsa
che aveva con sé, tirandone fuori una
banana marcia e mostrandola al mio
amico. "Questa è la vita che è passata e
non è stata goduta al momento giusto -
disse - ora è troppo tardi". Estrasse poi
dalla borsa una banana ancora acerba,
gliela mostrò e la ripose di nuovo.
"Questa è la vita che non è ancora ac-
caduta, bisogna aspettare il momento
giusto". Infine, estrasse una banana
matura, la sbucciò e la divise con il mio
amico. "Questa è la vita al momento
giusto: il presente. Alimentati con esso,
e vivilo con tutto te stesso".
8
DARE...
ascolto la Parola
28
"Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo
disse: Figlio, va' oggi a lavorare nella vigna.
29
Ed egli rispose:
Sì, signore; ma non andò.
30
Rivoltosi al secondo, gli disse lo
stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci
andò.
31
Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?". Dico-
no: "L'ultimo". E Gesù disse loro: "In verità vi dico: I pubbli-
cani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio.
32
È ve-
nuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete
creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto.
Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete
nemmeno pentiti per credergli.
(
Matteo 21,28-32)
per iniziare
Se vuoi salire
fino al cielo,
devi scendere
fino a chi soffre
e dare la mano al povero.
Madre Teresa
9
Signore,
aiutami ad essere per tutti i ragazzi
un amico che accoglie con bontà,
che dà con amore,
che ascolta senza fatica,
che ringrazia con gioia.
Un amico che sono sempre
certi di trovare
quando ne avranno bisogno.
Aiutami ad essere
una presenza sicura,
a cui si possono rivolgere
quando lo vorranno.
Fa' che sia disponibile
e accogliente
soprattutto verso i ragazzi
più deboli e indifesi.
Così senza compiere
opere straordinarie,
io potrò aiutare gli altri
a sentirti più vicino,
Signore della tenerezza.
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Un vecchietto ateo, non credente, andò da un
noto sacerdote. Sperava di essere aiutato a
risolvere i suoi problemi di fede. Non riusciva a
convincersi che Gesù di Nazaret fosse veramen-
te risorto. Cercava dei se-gni di questa afferma-
ta risurrezione... Quando entrò nella casa cano-
nica, abitazione del sacerdote, c'era già qualcu-
no nello studio a collo-quio. Il prete intravide il
vecchietto in piedi in corri-doio, e subito, sorri-
dente, andò a porgergli una sedia.
Quando l'altro si congedò, il sacerdote fece en-
trare l'anziano signore. Conosciuto il problema,
gli parlò a lungo e dopo un fitto dialogo, l'anzia-
no da ateo divenne credente, desiderando di
ritornare alla parola di Dio, ai sacramenti e alla
fiducia nella Madonna. Il sacerdote soddisfatto
ma anche un po’ meravigliato gli chiese: «Mi
dica, del lungo colloquio qual è stato l'argomento
che l'ha convinta che Cristo è veramente risorto
e che Dio esiste?». «Il gesto con il quale mi ha
porto la sedia perché non mi stancassi di aspet-
tare», rispose il vecchietto.
10
DARE...
ascolto la Parola
16
[…]
un tale gli si avvicinò e gli disse: "Maestro, che cosa devo fare
di buono per ottenere la vita eterna?".
17
Egli rispose: "Perché mi in-
terroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella
vita, osserva i comandamenti".
18
Ed egli chiese: "Quali?". Gesù rispo-
se: "
Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testi-
moniare il falso,
19
onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo co-
me te stesso".
20
Il giovane gli disse: "Ho sempre osservato tutte que-
ste cose; che mi manca ancora?".
21
Gli disse Gesù: "Se vuoi essere
perfetto, va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un te-
soro nel cielo; poi vieni e seguimi".
22
Udito questo, il giovane se ne
andò triste; poiché aveva molte ricchezze.
(Matteo 19,16-22)
per iniziare
Quando ci rivolgiamo agli altri
per un consiglio riduciamo
il numero dei nostri nemici.
Kahlil Gibran
Chi non accetta consiglio
non può essere aiutato.
Benjamin Franklin
11
Signore, fammi amico.
Fa' che la mia persona ispiri fiducia
a chi soffre e si lamenta,
a chi cerca luce
a chi vorrebbe incominciare
e non se ne sente capace.
Signore, quelli che si sentono isolati sen-
za volerlo,
e dammi quella sensibilità
che mi fa incontrare i loro cuori.
Signore,
liberami da me stesso
perché ti possa servire,
perché ti possa amare,
perché riesca ad ascoltarti
in ogni fratello
che tu mi fai incontrare
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Se il mondo va male...
Un giornalista parlava con Madre Tere-
sa di Calcutta: "Ma insomma... Questo
mondo va così male, non crede anche
lei? Cosa possiamo fare per migliorar-
lo?". E Madre Teresa: "Ah, guardi, sem-
plicissimo: cominciamo da me e da lei!".
(Madre Teresa di Calcutta)
12
DARE...
ascolto la Parola
Ascoltate. Ecco, uscì il seminatore a seminare.
4
Mentre semi-
nava, una parte cadde lungo la strada e vennero gli uccelli e
la divorarono.
5
Un'altra cadde fra i sassi, dove non c'era molta
terra, e subito spuntò perché non c'era un terreno profondo;
6
ma quando si levò il sole, restò bruciata e, non avendo radi-
ce, si seccò.
7
Un'altra cadde tra le spine; le spine crebbero, la
soffocarono e non diede frutto.
8
E un'altra cadde sulla terra
buona, diede frutto che venne su e crebbe, e rese ora il tren-
ta, ora il sessanta e ora il cento per uno".
(Matteo 13,3-8)
per iniziare
Chi sa ascoltare
non soltanto
è simpatico a tutti
ma prima o poi
finisce con
l'imparare qualcosa.
William Mizner
13
Signore!
Voglio parlare
ma non so ascoltare.
Voglio capire
ma non so comprendere.
Voglio essere perdonato
ma non so scusare.
Voglio la pace
ma sono in guerra
con me stesso.
Voglio Voglio Voglio...
Aiutami Tu che puoi
ad essere e non a volere.
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A
Melbourne andai visitare un povero vecchio la cui
esistenza era ignorata da tutti. La sua stanza era di-
sordinata e sudicia. Tentai di pulirla, ma egli si oppo-
se: "La lasci stare, sta bene così". Senza che io insi-
stessi, alla fine me la lasciò pulire. Nella stanza c'era
una magnifica lampada, coperta di polvere: "Perché
non l'accendi?", gli chiesi. "A che scopo, se nessuno
viene a trovarmi?", mi rispose, "Io non ne ho bisogno".
Allora gli dissi: "L'accenderesti se le suore venissero a
trovarti?". E lui: "Sì. Pur di sentire una voce umana in
questa casa, l'accenderei". Alcuni giorni dopo ricevetti
da lui questo brevissimo messaggio: "Di' alla mia ami-
ca che la lampada che accese nella mia vita continua
a brillare".
(Madre Teresa di Calcutta)
14
DARE...
ascolto la Parola
[…]Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello
e li condusse in disparte, su un alto monte.
2
E fu trasfigurato
davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti
divennero candide come la luce.
3
Ed ecco apparvero loro Mo-
sè ed Elia, che conversavano con lui.
4
Pietro prese allora la
parola e disse a Gesù: "Signore, è bello per noi restare qui; se
vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per
Elia".
(Mt 17,1-5)
per iniziare
Non è tanto
dell'aiuto degli amici
che abbiamo bisogno,
ma del poter
far affidamento
su quell'aiuto.
Anonimo
15
I propositi
Marco scriveva i suoi propositi chino sul
tavolo, mentre la mamma stirava la bian-
cheria.
«Se vedessi qualcuno in procinto di anne-
gare», scriveva «mi butterei subito in ac-
qua per soccorrerlo. Se si incendia la casa
salverei i bambini. Durante un terremoto
non avrei certo paura a buttarmi tra le ma-
cerie pericolanti per salvare qualcuno. Poi
dedicherei la mia vita per aiutare tutti i po-
veri del mondo...».
La mamma: «Marco, per piacere, vammi a
prendere un po’ di pane qui sotto».
«Ma mamma, non vedi che piove?».
Signore, ti prego per i ragazzi:
per quelli pieni di vita
che guardano il mondo
con ottimismo,
per quelli sfiduciati
che vedono solo buio
per i ragazzi
che amano la playstation,
La musica, lo sport,
per i ragazzi innamorati e felici,
per quelli che non trovano
la propria strada nella vita.
Per i ragazzi prigionieri
dell'alcool e della droga.
Per i ragazzi che amano
e vivono la libertà dei figli di Dio.
Per i ragazzi che studiano,
per quelli che lavorano,
per quelli che cercano un lavoro.
Per i ragazzi allegri
e per quelli tristi,
Accompagna il cammino di tutti
ed anche il mio.
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16
DARE...
per iniziare
Le idee ispirate dal coraggio
sono come le pedine
negli scacchi,
possono essere mangiate
ma anche dare avvio
ad un gioco vincente.
J. W Göethe
ascolto la Parola
33
Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: "Tu sei il
re dei Giudei?".
34
Gesù rispose: "Dici questo da te oppure altri te l'hanno
detto sul mio conto?".
35
Pilato rispose: "Sono io forse Giudeo? La tua gente
e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?".
36
Ri-
spose Gesù: "Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di
questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi con-
segnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù".
37
Allora Pilato gli dis-
se: "Dunque tu sei re?". Rispose Gesù: "Tu lo dici; io sono re. Per questo io
sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza
alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce".
38
Gli dice Pilato:
"Che cos'è la verità?". E detto questo uscì di nuovo verso i Giudei e disse
loro: "Io non trovo in lui nessuna colpa.
39
Vi è tra voi l'usanza che io vi liberi
uno per la Pasqua: volete dunque che io vi liberi il re dei Giudei?".
40
Allora
essi gridarono di nuovo: "Non costui, ma Barabba!". Barabba era un brigan-
te.
Gv 18,33-40
17
Signore, eccoci, con Te,
nel vivo di un nuovo giorno.
Tu ci parlerai ancora;
noi racconteremo di Te ai ragazzi
dell’Oratorio.
Signore,
non sarà facile raccontare
la storia del Tuo amore,
ma sarai Tu a scriverla
sulle pagine della nostra giornata.
Tienici come piccole matite
che scorrono leggere
tra le Tue dita,
per colorare di gioia,
di dono e di festa
tutti gli incontri, i momenti
e le attività di oggi.
E non faremo più così,
“tanto per fare”,
ma per credere, per dare,
per amare.
Amen.
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Alcune settimane fa, due giovani sono venuti
alla nostra casa dandomi molto denaro per
nutrire la gente. A Calcutta prepariamo pasti
per 9.000 persone al giorno. Volevano che il
denaro fosse speso per nutrire questa gente.
Chiesi loro: "Dove avete trovato così tanto
denaro?". Ed essi risposero: "Ci siamo sposati
due giorni fa. Prima del matrimonio abbiamo
deciso che non avremmo avuto abiti da matri-
monio, e neppure feste. Diamo a voi il nostro
denaro".
Per un indù di alto ceto sociale questo è uno
scandalo. Molti furono sbalorditi nel vedere che
una famiglia così elevata non avesse abiti e
festeggiamenti per il matrimonio. Poi chiesi
loro: "Perché avete fatto questo?". Ed ecco la
strana risposta che mi diedero: "Ci amiamo a
tal punto che volevamo donare qualcosa ad un
altro per cominciare la nostra vita insieme con
un sacrificio". Mi ha colpito moltissimo vedere
come queste persone fossero affamate di Dio.
Un modo per concretizzare l'amore l'uno per
l'altra era di fare questo grandissimo sacrificio.
Questo è davvero amore in azione.
18
DARE...
ascolto la Parola
1
Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli
e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove
stava per recarsi. […]
5
In qualunque casa entriate, prima dite:
Pace a questa casa.
6
Se vi sarà un figlio della pace, la vostra
pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi.
(Luca 10,1.5-6)
per iniziare
Bisogna educarsi
e addestrarsi a salutare
con gioia ogni giorno,
e soprattutto
alle straordinarie sorprese
di questo giorno.
Perchè ogni giorno
può fare di noi
dei portatori di gioia.
Robert Baden-Powell
19
"Dimmi quanto pesa un fiocco di neve?", chiese
la cinciallegra alla colomba.
"Meno di niente", rispose la colomba.
La cinciallegra raccontò allora alla colomba una
storia:
"Riposavo su un ramo di un pino quando inco-
minciò a nevicare. Non una bufera, no, una di
quelle nevicate lievi lievi,come un sogno.
Siccome non avevo niente di meglio da fare,
cominciai a contare i fiocchi di neve che cade-
vano sul mio ramo.
Ne caddero 3.751.952.
Quando, piano piano, lentamente sfarfallò giù,
3.751.753esimo - meno di niente, come hai
detto tu - il ramo si ruppe...".
Detto questo, la cinciallegra volò via.
La colomba, un'autorità in materia di pace
dall'epoca di un certo Noè, rifletté un momento
e poi disse:
"Manca forse una sola persona perché il mondo
piombi nella pace?".
Forse manchi solo tu.
Preghiera della pace
Conducimi, Signore,
dalla morte alla vita,
dalla menzogna alla verità.
Conducimi
dalla disperazione
alla speranza,
dalla paura alla verità.
Conducimi
dall'odio all'amore,
dalla guerra alla pace.
Fa' sì che la pace
riempia i nostri cuori,
il nostro mondo, il nostro
universo.
Pace, Pace, Pace.
(Madre Teresa di Calcutta)
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20
DARE...
ascolto la Parola
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo:
"Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?". Allora Gesù
chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: "In
verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i
bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque
diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel
regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambi-
ni in nome mio, accoglie me.
(Matteo 18, 1-5)
per iniziare
Non è la letteratura
né il vasto sapere
che fa l'uomo,
ma la sua preparazione
alla vita concreta.
Che importanza avrebbe
che noi fossimo
pozzi di scienza,
se poi non sapessimo
vivere in fraternità
con il nostro prossimo?
Gandhi
Spazio all’altro
21
Signore, cos’è l’amicizia?
Amicizia significa stima, aiuto, con-
fronto e conforto.
Significa capire, arrabbiarsi,
abbracciare, comprensione.
Amicizia vuol dire gioire insieme,
piangere insieme,
pregare, parlare
e crescere insieme.
Però a volte amicizia
significa anche usare,
assecondare, mentire,
piegare e tacere.
Signore cammina
sempre al nostro fianco
perché ogni litigio
e pianto abbia come risultato
uno scalino in più
nella scala della
crescita umana.
Proteggi la nostra amicizia
e rendila forte
anche davanti ai pericoli
del mondo in cui viviamo
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Qualche anno fa', alle paraolimpiadi di Seattle, nove
atleti, tutti mentalmente o fisicamente disabilli erano
pronti sulla linea di partenza dei 100 metri. Allo
sparo della pistola, iniziarono la gara, non tutti cor-
rendo, ma con la voglia di arrivare e vincere.
Mentre correvano, un piccolo ragazzino cadde
sull'alsfalto, fece un paio di capriole e cominciò a
piangere. Gli altri otto sentirono il ragazzino piange-
re. Rallentarono e guardarono indietro. Si fermaro-
no e tornarono indietro, ciascuno di loro. Una ragaz-
za con la sindrome di Down si sedette accanto a lui
e cominciò a baciarlo e a dire: "Adesso stai me-
glio?" Allora, tutti e nove si abbracciarono e cammi-
narono verso la linea del traguardo. Tutti nello sta-
dio si alzarono, e gli applausi andarono avanti per
parecchi minuti.
Persone che erano presenti raccontano ancora la
storia. Perché? Perché dentro di noi sappiamo che:
la cosa importante nella vita va oltre il vincere per
se stessi. La cosa importante in questa vita è aiuta-
re gli altri vincere, anche se comporta rallentare e
cambiare la nostra corsa.
22
DARE...
ascolto la Parola
24
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: "Se qualcuno vuol venire
dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi se-
gua.
25
Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma
chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
26
Qual
vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero,
e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare
in cambio della propria anima?
(Matteo 16,24-27)
per iniziare
I nostri dubbi
sono dei traditori
che ci fanno spesso
perdere quei beni
che potremmo ottenere,
soltanto perchè non abbiamo
il coraggio di tentare.
William Shakespeare
23
Quando mi sento stanco
e le mie sole forze non
sembrano più sufficienti
per andare avanti,
dammi la forza
di cercarti sempre, Signore.
Quando intorno a me
vedo gente che soffre e piange,
fammi donare sempre gioia e speranza.
Quando gli altri sono in difficoltà
e hanno bisogno di me,
fammi essere presenza
discreta e amica.
Quando le falsità e i compromessi
regolano la mia vita,
dammi il coraggio
dell'autenticità senza riserve.
Quando voglio far valere
sempre e solo le mie idee,
dammi l'umiltà di considerare
anche le posizioni altrui.
Solo quando sarò capace
di fidarmi di Te, Signore,
riuscirò a vivere felice con gli altri
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________________________________________________
Un uomo anziano, ricoverato in un
ospedale con le due braccia ingessa-
te e una gamba in tensione, era pur
sempre allegro e scherzoso. "Quanto
tempo pensate di dover rimanere
ancora così immobilizzato?" Gli fu
chiesto.
"Soltanto un giorno per volta", rispo-
se con semplicità.
24
DARE...
ascolto la Parola
25
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua
madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.
26
Gesù allora, ve-
dendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava,
disse alla madre: "Donna, ecco il tuo figlio!".
27
Poi disse al
discepolo: "Ecco la tua madre!". E da quel momento il disce-
polo la prese nella sua casa.
(Giovanni 19,25-27)
per iniziare
Ti indicherò un filtro
amoroso senza veleni,
senza erbe,
senza formule magiche:
se vuoi essere amato,
ama!
Seneca
Una carezza
25
Sono un povero, Signore,
ma mi è rimasto il sorriso
che regalo a chi incontro triste
o a chi ha perduto la gioia di sorridere.
Sono un povero, Signore,
ma do volentieri una carezza
a chi non si sente amato.
Sono un povero, Signore,
ma tu m'hai fatto ricco di perdono,
non costa niente offrirlo
a chi mi ha offeso,
ma come riempie il cuore
di pace perdonare!
Sono un povero, Signore,
ma stringo contento
la mano del vicino,
do una pacca sulla spalla
a chi scorgo solo,
perdo il mio tempo
con chi cerca un po' di calore.
Sono povero, Signore,
ma il tuo amore mi basta,
mi da la gioia vera,
colora di luce l'orizzonte
e senso al camminare.
Gratuitamente avete ricevuto gratuitamente date
Alcuni giorni fa ero in strada con mia nipote, una
bambina di circa 8 anni. Stavamo camminando,
quando abbiamo visto sul marciapiede un muc-
chietto di buste e cartoni, con un giovane tutto
rannicchiato sopra. Quello che tutti chiameremmo
"barbone".
Il mio occhio, anche se "cristiano" ma purtroppo
abituato a queste scene, quasi aveva escluso
dall'attenzione questa presenza. Ma quello della
bambina no! Più ci avvicinavamo al povero, più lei
lo guardava con occhio evangelicamente miseri-
cordioso. Accortomi di questo atteggiamento,
passo una moneta alla bambina per metterla nel
cestino, quasi vuoto, del povero. A questo punto il
giovane si alza e velocemente si allontana.
Dove starà andando?
Entra in un bar e quasi subito ne riesce con un
ovetto di cioccolato in mano e lo dona alla bambi-
na con un sorriso che non dimenticherò mai!
E subito scompare, tornando al suo mucchio di
povere cose! Sono rimasto senza parole!
Anche la nipotina è rimasta colpita
dal dono ricevuto.
Mi sono subito ripreso, spiegando alla bambina
che quello che conta è l'amore! Noi avevamo do-
nato solo una moneta, lui aveva donato oltre all'uo-
vo di cioccolato un enorme gesto d'amore!
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26
DARE...
ascolto la Parola
1
"Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a gior-
nata lavoratori per la sua vigna.
2
Accordatosi con loro per un denaro al giorno, li
mandò nella sua vigna.
3
Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stava-
no sulla piazza disoccupati
4
e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello
che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono.
5
Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso
le tre e fece altrettanto.
6
Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stava-
no là e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi?
7
Gli risposero: Perché
nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna.
8
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama gli operai e da'
loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi.
9
Venuti quelli delle cinque del
pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro.
10
Quando arrivarono i primi, pensavano
che avrebbero ricevuto di più. Ma anch'essi ricevettero un denaro per ciascuno.
11
Nel
ritirarlo però, mormoravano contro il padrone dicendo:
12
Questi ultimi hanno lavora-
to un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della
giornata e il caldo.
13
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: Amico, io non
ti faccio torto. Non hai forse convenuto con me per un denaro?
14
Prendi il tuo e vat-
tene; ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te.
15
Non posso fare delle mie
cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?
16
Così gli ulti-
mi saranno primi, e i primi ultimi".
(Mtteo 20,1-16)
per iniziare
Bisogna veramente
che l'uomo muoia,
perché gli altri
possano constatare,
Il suo valore.
Vittorio Alfieri
27
Preghiera di un campione
Chiesi a Dio di essere forte
per eseguire progetti grandiosi
ed egli mi rese debole
per conservarmi nell’umiltà.
Domandai a Dio che mi desse la salute
per realizzare grandi imprese:
Egli mi ha dato il dolore per comprenderla meglio.
Gli domandai la ricchezza per possedere tutto
e mi ha lasciato povero per non essere egoista.
Gli domandai il potere perché gli uomini avessero bisogno di me
ed Egli mi ha dato l’umiliazione perché io avessi bisogno di loro.
Domandai a Dio tutto per godere la vita e mi ha lasciato la vita
perché io potessi essere contento di tutto.
Signore, non ho ricevuto niente di quello che chiedevo,
ma mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno
e quasi contro la mia volontà.
Le preghiere che non feci furono esaudite.
Sii lodato o mio Signore; fra tutti gli uomini
nessuno possiede più di quello che ho io!
Kirk Kilgour
(giocatore di pallavolo che per un infortunio è in sedia a rotelle)
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28
È POVERO CHI È VUOTO.
È POVERO CHI È SOFFOCATO DALLE COSE.
È POVERO CHI È SOLO APPARENZA.
È POVERO CHI SI DISPERA.
È POVERO CHI NON HA AMICI.
È POVERO CHI NON HA INCONTRATO UN PADRE.
È POVERO CHI HA PAURA.
È POVERO CHI È PREPOTENTE.
È POVERO CHI FA LA GUERRA.
È POVERO CHI SCANSA CAINO.
È POVERO CHI NON SI FIDA DI NESSUNO.
È RICCO CHI È MITE.
È RICCO CHI SCOPRE LA GRATUITÀ.
È RICCO CHI RIMANE SEMPLICE.
È RICCO CHI È PURO.
È RICCO CHI È POVERO DI SPIRITO.
È RICCO CHI CERCA IL REGNO DI DIO.
È RICCO CHI AMA GIUDA.
È RICCO CHI SA PIANGERE CON CHI PIANGE
È RICCO CHI SA SORRIDERE CON CHI SORRIDE.
È RICCO CHI SI GIOCA LA VITA PER GLI ALTRI.
È RICCO CHI CREDE CHE UNA CAREZZA VALE PIÙ DI UNA PERLA.