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Ufficio Catechistico
in collaborazione con
Ufficio Missionario e
Caritas Diocesana
Arcidiocesi di Genova
GUIDA
CATECHISTI
Si è fatto povero
per arricchirci
cfr. 2Cor 8,9
Quares
ima 20
14
2
Cari catechisti,
vi presentiamo il sussidio per il cammino di Quaresi-
Quaresima per i vostri ragazzi e la relativa guida dedica-
ta a voi!
Il tema di quest’anno è “Beati i poveri? - «Si è fatto
povero per arricchirci»” (cfr. 2Cor 8,9). Prendendo spun-
to dalla frase di San Paolo, vogliamo riflettere insieme ai
ragazzi sull’importanza della sobrietà e aiutarli a vivere
una Quaresima all’insegna dell’essenziale e non del super-
fluo. Per questo, a guidarci sarà San Francesco d’Assisi:
chi meglio di lui può testimoniarci il valore della povertà e
della semplicità?
Come sempre nel sussidio trovate delle proposte,
che potete migliorare e adattare alle vostre realtà par-
rocchiali e ai vostri ragazzi.
Il tema di quest’anno ci sembra particolarmente a-
datto al tempo di crisi in cui stiamo vivendo, che è, prima
di tutto, una crisi di valori… nell’Anno della Famiglia affi-
diamo al Signore la nostra Quaresima, con la preghiera
che illumini le nostre famiglie e le renda sempre più unite
e aperte alla condivisione con chi è nel bisogno.
Auguriamo di vero cuore a voi e ai vostri ragazzi
Buona Quaresima!
L’Équipe Diocesana
19
18
Spunti per la riflessione
Pentecoste, cioè... ancora Pasqua. La liturgia di oggi, che chiude la ce-
lebrazione dei cinquanta giorni dalla Risurrezione del Signore, ci ri-
porta al Cenacolo, dove con le porte chiuse rimangono i discepoli per
timore. C’è la difficoltà, oggi come allora, di vivere la nostra fede sen-
za permettere che il Signore abiti la nostra vita. Nel Cenacolo si sta
bene, ma non si testimonia. Uscire fa un po’ paura. La paura incatena i
discepoli, che non vogliono pensare a strade nuove. Hanno bisogno di
una mano potente che li liberi e li incoraggi. Lo Spirito che Gesù dona
è, quindi, uno spirito di libertà. Dal Cenacolo si deve uscire, si deve
andare, si deve raccontare. La Pasqua è troppo bella, troppo importan-
te per restare solo una notizia. La vita cristiana ci chiede di essere
testimoni credibili: questo ci spinge a fare lo Spirito Santo! Quel Ce-
nacolo, dove ci piace tanto stare, deve aprirsi sotto l’azione dello Spi-
rito e renderci capaci di stare nel mondo, di comprendere come gli
Apostoli, che venivano capiti in tutte le lingue. Anche noi, come gli A-
postoli, possiamo essere testimoni della ricchezza che Gesù ci ha do-
nato, venendo tra noi e donandoci la sua vita. Per questo, lo Spirito
regalatoci da Gesù è uno Spirito di pace, una pace che accogliamo vo-
lentieri. Tutti ne abbiamo bisogno e dobbiamo permettere che essa
possa attraversare la nostra vita e giungere a quanti incontriamo nella
quotidianità. La Pentecoste è dunque la festa della Chiesa che si ri-
scopre fuori del Cenacolo con la pace di Cristo, dono da condividere
con tutti. Solo così la Chiesa che nasce a Pentecoste diventa presenza
di Gesù nella realtà di sempre.
Letture di oggi:
At 2,1-11; Sal 103; 1Cor 12,3b-7.12-13; Gv 20,19-23
3
IL CONTENUTO
DEL
SUSSIDIO
DEI
RAGAZZI
Come sempre, il sussidio dei ragazzi è diviso nelle diverse settima-
ne di Quaresima. Per ogni settimana troverete quattro pagine:
Nella prima pagina
,
dopo lo
slogan
che introduce il tema della
settimana,
San Francesco
racconta alcuni episodi della propria
vita (quelli che meglio si collegano con lo slogan e con il Vangelo di
quella domenica). A fondo pagina i ragazzi troveranno dei disegni
da colorare.
Nella seconda pagina
c’è un brano della
Parola di Dio
tratto dalle
letture di quella domenica e una breve
riflessione
da suggerire ai
ragazzi, perché comprendano più facilmente il messaggio.
Nella terza pagina
, dedicata alle
“Testimonianze dal mondo”
,
trovate racconti di vita vissuta nelle missioni.
La quarta pagina
è quella della
preghiera
: in essa ci sono alcuni
versetti di un Salmo e una preghiera, seguiti da un impegno da
proporre ai ragazzi per quella settimana. La novità di quest’anno è
l’aggiunta della parte intitolata
“Dal canto una riflessione”
: lì tro-
vate ogni volta una canzone (sacra o profana!), da cui potete trova-
re uno spunto in più per trasmettere ai ragazzi il messaggio della
settimana.
Sparsi qua e là per il sussidio, trovate inoltre alcuni
giochi
, per un
momento di svago “costruttivo”.
Vi invitiamo a utilizzare il sussidio anche nel
periodo successivo
alla Pasqua
: trovate infatti alcune pagine dedicate al Tempo di Pa-
squa e al giorno di Pentecoste.
IL CONTENUTO
DELLA
GUIDA
CATECHISTI
In questa guida, dedicata a voi catechisti, trovate i
riferimenti bi-
blici delle letture
delle domeniche di Quaresima, di Pasqua e del-
le domeniche successive fino a Pentecoste, insieme ad alcuni
spunti di riflessione
, che serviranno a farci vivere più in profondi-
tà il tempo di Quaresima.
4
POSTER “BEATI
I
POVERI
?”
Come sempre, proponiamo anche un “poster” da costruire con i
ragazzi di settimana in settimana, a catechismo e/o la domenica in
chiesa.
Prendete un
foglio di carta da pacchi
(misura circa 140x100cm) e
disegnatevi sopra una strada.
Scaricate dal sito della diocesi i vari “pezzi” e stampateli
: per
ogni domenica troverete uno
slogan
e un
disegno
, da applicare al
pannello secondo lo
schema di pag. 5-6
. Potete stampare i dise-
gni a colori, oppure stamparli in bianco e nero e farli colorare ai ra-
gazzi. Per quanto riguarda le scritte, potete stamparle già a colori o
scriverle voi a mano.
Ogni slogan e ogni disegno vanno stampati in formato A4 (tranne il
disegno di San Francesco, da stampare in A3).
Incollate in alto a sinistra, all’inizio della strada, il disegno di
San
Francesco
e, a fianco, scrivete il titolo
“Beati i poveri?”
.
A pagina 5 trovate lo schema del pannello da completare e a pagi-
na 6 il prototipo di come dovrebbe essere una volta completato.
Sotto al pannello potete appendere
una bisaccia o un sacchetto
di iuta
(che ci rimanda alla povertà e alla semplicità di San France-
sco), in cui ogni settimana i ragazzi sono invitati a deporre le loro
intenzioni di preghiera
.
Accordandovi prima con il parroco, potete decidere se “pescare” da
lì ogni domenica alcune intenzioni da leggere come
preghiere dei
fedeli
a messa.
Si suggerisce di
far animare la Messa ai ragazzi
, un gruppo alla
volta, cercando di coinvolgerli nelle cose da preparare: innanzitutto
il
completamento del pannello
e
l’offerta delle preghiere
, come da
indicazioni precedenti; inoltre il servizio all’altare per i
chierichetti
,
la
lettura delle preghiere dei fedeli
, la
processione offertoriale
, la
preghiera di ringraziamento dopo la comunione
.
(i disegni utilizzati per il poster sono di Patxi Velasco Fano
e potete trovarli su www.qumran2.net)
17
noi catechisti verso i ragazzi e viceversa. Dobbiamo essere “pastori”,
cioè capaci di guidare, ma allo stesso tempo “pecore” che si lasciano
accompagnare da Gesù. Gesù, poi, nella 5
a
domenica dopo Pasqua, ci
invita alla comunione massima, come Lui è nel Padre e il Padre vive in
lui. È significativo che Gesù insista su questa “comunione” divina e u-
mana. Anche questo fa parte della Pasqua e della nostra risurrezione.
Il credente è uomo della comunione, perché, come Gesù, sa gettare
ponti in famiglia, in classe, in ufficio e ovunque si trovi. Gesù ci ricor-
da che non c’è nessun Padre da vedere, Lui è sufficiente, cioè basta a
riempire tutta la nostra vita. Nel prosieguo del Vangelo di Giovanni,
Gesù ci chiede di essere segni di amore perché amati da Lui: è signifi-
cativo che Gesù capisca che da soli non ce la facciamo. Abbiamo biso-
gno del Paraclito, dello Spirito Santo che ci incoraggi, ci consoli, ci
faccia vedere la strada giusta. Abbiamo bisogno di un bastone, di una
luce, di una guida. Se lo Spirito di Gesù, che è dono suo e del Padre,
abita in noi, allora anche noi diventiamo capaci di amare. Rimango allo-
ra fedele non perché ho la forza per farlo, ma perché so che Lui e il
suo Spirito, che accolgo nella mia vita, mi guidano. Allora sarò un cri-
stiano capace di amare la famiglia, la Chiesa, la scuola, il lavoro e il
territorio. Gesù, nel giorno dell’Ascensione, sale al cielo e lascia la sua
Chiesa ad annunciare a tutti il suo amore. Il mistero del Risorto si
compie nella sua salita al cielo e nel dono dello Spirito. Perché dunque
temere di rimanere soli? La promessa di Gesù ai suoi discepoli è chia-
ra: “Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”. Abbiamo
così la certezza che Gesù è sempre con noi. Il motore della fede riac-
cende quotidianamente la presenza del Signore: quando mi sveglio la
mattina e mi sento amato, quando vivo la mia quotidianità e sento la
sua presenza nonostante tutte le difficoltà che incontro, quando a-
scolto le parole del Papa e dei Vescovi e le accolgo come un dono. Gesù
sale al cielo, ma lascia la Chiesa a continuare la sua opera: annunciare
a tutti l’amore del Signore e dire che Dio ama il mondo, lo accompagna
ed è misericordioso. Ogni giorno anche noi, sino alla fine del mondo,
sentiamoci mandati da Gesù e siamo gioiosi e coerenti.
16
Spunti per la riflessione
In questo tempo dopo Pasqua, Gesù Risorto e vivo in mezzo a noi si fa
sentire, ci parla, spezza il suo pane. Rimane sempre un grande dono,
ogni domenica, davanti al quale chi vuole si accosta, con umiltà e fede,
sapendo che Lui stesso da sempre ci ha amato per primo. A otto giorni
dalla Pasqua, eccoci ancora nel Cenacolo. Gesù ama quei discepoli e va
a cercarli. È un Gesù vivo che fa loro, come primo dono pasquale, il do-
no della pace. La pace di Gesù ci dà una nuova possibilità di vita con il
dono del Sacramento della Riconciliazione. Incontriamo poi Gesù pelle-
grino sulla strada per Emmaus, dove camminano stanchi e delusi i di-
scepoli. Gesù si avvicina a loro. Li ascolta, spezza la Parola e il pane
per loro. Lo riconoscono e allora... ecco la gioia! È per noi motivo di
speranza e fiducia sapere che sulla nostra strada c’è sempre Gesù in
persona, che si accosta a noi. È un Gesù che cammina, che entra in ca-
sa, che spezza il pane, quel Pane che diventa cibo per la nostra vita.
Gesù si presenta come il Pastore, esempio splendido e impegnativo. Il
Pastore conosce le sue pecore e cammina davanti a loro, non ne dimen-
tica nessuna, non ne tralascia nessuna, chiede però di essere guarda-
to. Il Pastore è a servizio del gregge, infonde fiducia. Sta a noi esse-
re come Gesù, pastori: recuperare, cioè, la fiducia di chi abbiamo da-
vanti, la fiducia dei figli verso i genitori, dei genitori verso i figli, di
Letture delle domeniche del Tempo di Pasqua:
II di Pasqua: At 2,42-47; Sal 117; 1Pt 1,3-9; Gv 20,19-31
III di Pasqua: At 2,14a.22-33; Sal 15; 1Pt 1,17-21; Lc 24,13-35
IV di Pasqua: At 2,14a.36-41; Sal 22; 1Pt 2,20b-25; Gv 10,1-10
V di Pasqua:
At 6,1-7; Sal 32; 1Pt 2,4-9; Gv 14,1-12
VI di Pasqua: At 8,5-8.14-17; Sal 65; 1Pt 3,15-18; Gv 14,15-21
Ascensione:
At 1,1-11; Sal 46; Ef 1,17-23; Mt 28,16-20
5
6
15
Spunti per la riflessione
“Il Signore è risorto”: tutto il messaggio cristiano è un gioioso annun-
cio, ma è soprattutto nella Pasqua che questo annuncio raggiunge la
sua pienezza.
Non si tratta di qualcosa che dovrà avvenire, ma di un fatto compiuto.
Solo la Risurrezione è una testimonianza sicura della verità di Cristo,
cioè dell’autenticità della Sua persona e della Sua missione. La morte
è stata vinta, le potenze del male sottomesse, tutto quello che Gesù
aveva detto si è attuato. In questo giorno che ha fatto il Signore, bi-
sogna accogliere l’annuncio pasquale con piena apertura del cuore, con
semplicità. Solo se all’annuncio che il Signore è risorto sappiamo ri-
spondere “Alleluia” dal profondo del cuore, abbiamo accolto veramen-
te il contenuto del messaggio pasquale. Cantare “Alleluia” significa sa-
pere e credere che la vita è più forte della morte, significa essere
certi che ogni gesto di bene non è mai inutile. Possiamo allora capire
pienamente le parole dell’Angelo alle donne: ”Non abbiate paura. Voi
cercate Gesù Nazareno, il Crocifisso. Non è qui, è risorto”. Come le
donne sono andate di corsa ad annunciare ai discepoli la Risurrezione,
così anche noi, con la nostra vita, dobbiamo testimoniare al mondo che
Gesù è Risorto.
Letture di oggi:
At 10,34a.37-43; Sal 117; Col 3,1-4 (1Cor 5,6b-8); Gv 20,1-9
14
Spunti per la riflessione
Nel Vangelo del giorno della benedizione delle Palme ci sono due mo-
menti: il primo, di festa, è seguito dal secondo che è il racconto della
Passione. Gesù vuole fare festa e manda due discepoli ad organizzarla.
Entra in Gerusalemme in un modo inusuale per una persona importan-
te: seduto su un’asina. Non entra perciò in modo trionfale, ma con
l’umiltà dell’amore e del servizio. Questo è un giorno grande per
l’umanità: si sta per compiere il mistero della nostra salvezza. La gen-
te riconosce Gesù come il Messia atteso e lo accoglie agitando le Pal-
me, stendendo i mantelli sulla strada, cantando: ”Osanna nel più alto
dei cieli”. Lasciamoci rivestire dalla sua grazia, poiché “quanti siamo
stati battezzati in Cristo, ci siamo rivestiti di Cristo” (Gal 9,27). Gesù
è entrato in Gerusalemme e oggi vuole entrare nelle nostre famiglie e
nelle nostre comunità per farci uscire dalle meschinità, dalle paure,
dalle chiusure, così da vivere la gioia dell’incontro con il Risorto.
1) Siamo disposti a farci poveri come Gesù?
2) Pensiamo che, se ci svuotiamo di noi stessi, ci arricchiamo di Gesù?
Letture di oggi:
Is 50,4-7; Sal 21; Fil 2,6-11; Mt 26,14 - 27,66
7
1
a
Domenica
di Quaresima
2
a
Domenica
di Quaresima
3
a
Domenica
di Quaresima
4
a
Domenica
di Quaresima
Prima della
celebrazione
Introduzione
Canto d’ingresso
Atto penitenziale
Prima della Liturgia
della Parola:
Letture
Adulti
e giovani
Adulti
e giovani
Adulti
e giovani
Adulti
e giovani
Preghiere dei fedeli
Adulti
Catechisti
Educatori
Ragazzi
Adulti
Catechisti
Educatori
Ragazzi
Adulti
Catechisti
Educatori
Ragazzi
Adulti
Catechisti
Educatori
Ragazzi
Presentazione offerte
Bambini
e ragazzi
Gruppo
……………...
Bambini
e ragazzi
Gruppo
……………...
Bambini
e ragazzi
Gruppo
……………...
Bambini
e ragazzi
Gruppo
……………..
Ringraziamento
dopo la comunione
Ragazzo/a
Ragazzo/a
Ragazzo/a
Ragazzo/a
Note
SCHEMA PER
L’ANIMAZIONE
LITURGICA
Applicare il segno e la scritta del giorno nel poster, secondo lo
schema di pag. 6.
A catechismo consegnare ai ragazzi dei bigliettini: su di essi
scriveranno le loro preghiere e poi le deporranno nella bisac-
cia posta sotto al poster. La domenica, prima della messa,
scegliere quelle da leggere come preghiere dei fedeli.
8
5
a
Domenica
di Quaresima
Domenica
delle Palme
Pasqua
Prima della
celebrazione
Introduzione
Canto d’ingresso
Atto penitenziale
Prima della Liturgia
della Parola:
Letture
Adulti
e giovani
Adulti
e giovani
Adulti
e giovani
Adulti
e giovani
Preghiere dei fedeli
Adulti
Catechisti
Educatori
Ragazzi
Adulti
Catechisti
Educatori
Ragazzi
Adulti
Catechisti
Educatori
Ragazzi
Adulti
Catechisti
Educatori
Ragazzi
Presentazione offerte
Bambini
e ragazzi
Gruppo
……………...
Bambini
e ragazzi
Gruppo
……………...
Bambini
e ragazzi
Gruppo
……………...
Bambini
e ragazzi
Gruppo
……………..
Ringraziamento
dopo la comunione
Ragazzo/a
Ragazzo/a
Ragazzo/a
Ragazzo/a
Note
SCHEMA PER
L’ANIMAZIONE
LITURGICA
Applicare il segno e la scritta del giorno nel poster, secondo lo
schema di pag. 6.
A catechismo consegnare ai ragazzi dei bigliettini: su di essi
scriveranno le loro preghiere e poi le deporranno nella bisac-
cia posta sotto al poster. La domenica, prima della messa,
scegliere quelle da leggere come preghiere dei fedeli.
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Spunti per la riflessione
La Risurrezione di Lazzaro è l’ultimo miracolo, quello che porterà i
giudei alla decisione di uccidere Gesù. Il dono della vita fisica
all’amico Lazzaro è segno che la missione di Cristo consiste nel dare la
propria vita al mondo. Prima di addentrarsi nel mistero della sua Pas-
sione e Morte, Gesù vuole svelarne in anticipo il significato con questo
miracolo. Vero uomo come noi, Gesù piange l’amico Lazzaro e lo richia-
ma dal sepolcro: oggi Egli estende a tutta l’umanità la sua misericordia
e, con i suoi Sacramenti, ci fa passare dalla morte alla vita. Lazzaro è,
dunque, il simbolo di tutta l’umanità morta spiritualmente per il pecca-
to. Quello che avviene sulla tomba di Lazzaro è un segno, è l’inizio di
un miracolo che Gesù continua ad operare anche oggi. Egli ha provato
compassione e amore anche per noi il giorno in cui, nel Battesimo, ci ha
chiamati dalla morte alla vita, dalle tenebre alla luce. Egli freme anco-
ra adesso di amore e ci risolleva con il suo perdono dalle nostre cadu-
te. In questo tempo di Quaresima dobbiamo fremere e lottare contro
le forze del male che sono in noi stessi, sicuri che solo da Gesù ci vie-
ne la Vita, che è l’unica vera ricchezza.
1) Siamo disposti ad aprirci alla gioia?
2)
L’amicizia con Gesù significa per noi Risurrezione?
Letture di oggi:
Ez 37,12-14; Sal 129; Rm 8,8-11; Gv 11,1-45
12
Spunti per la riflessione
La salvezza arriva all’uomo dall’incontro personale con Gesù attraverso
un segno sensibile. Domenica scorsa questo segno era l’acqua, oggi è la
luce. Gesù è la Luce. Lui solo può aprirci gli occhi, come ha fatto col
cieco nato, ma bisogna che noi siamo ben disposti. A volte rimaniamo
arroccati sulle nostre posizioni, senza mai metterci in discussione. Ci
è più comodo rimanere nel mondo che ci siamo costruiti a nostra misu-
ra. La verità è che la nostra conversione costa e la luce ci smaschera
e mette in evidenza tutte le cose nascoste, che non vogliamo dire a
nessuno e che neppure noi vogliamo vedere. È Gesù che, come al cieco,
offre la vista a tutti e ci dà la possibilità di incontrare Dio. Fa in mo-
do che noi ci liberiamo da tutto quello che ci impedisce di essere nella
luce e di saper vedere. È bello pensare che la nostra vita e la vita di
coloro che incontriamo al lavoro, a scuola, all’ospedale, sono il luogo
dove possono risplendere la grazia e la luce del Signore. C’è bisogno
che ancora oggi, come all’inizio della creazione, il Signore sputi in ter-
ra e, togliendo il fango dai nostri occhi, faccia cadere tutto ciò che ci
impedisce di vedere.
1) Che cosa è la luce per noi?
2) Che cosa ci impedisce di vedere?
Letture di oggi:
1Sam 16,1b.4.6-7.10-13; Sal 22; Ef 5,8-14; Gv 9,1-41
9
Spunti per la riflessione
Questa prima domenica di Quaresima ci parla delle tentazioni di Gesù
nel deserto, dove Lui si ritira in preghiera prima di iniziare la sua pre-
dicazione pubblica. Il deserto ci rimanda spesso a pensieri di solitudi-
ne e aridità; per la Scrittura, invece, è il luogo dove Dio parla e si ri-
vela continuamente al suo popolo nelle parole dei profeti, nei fatti del-
la storia e ora, qui, nel suo Figlio. Come Gesù, accompagnato dallo Spi-
rito Santo, bisognoso di parlare col Padre e di sentirsi in comunione
con Lui, anche noi dobbiamo essere in ascolto della Sua Parola. Non
ascoltarlo significa non vedere ciò che Dio fa per noi e questo ci con-
duce alla prima tentazione dalla quale la Quaresima vuole preservarci,
cioè quella di vivere come se Dio non ci fosse. Dobbiamo rimettere al
centro la Sua presenza vera, che ci accompagna e converte. Solo così
possiamo resistere alle tentazioni di ogni giorno: il potere, l’essere e
l’avere. Se siamo liberi da queste tentazioni, capiamo che non basta il
pane, cioè quello che abbiamo, per la nostra felicità e per quella degli
altri: tutti noi dobbiamo condividere la nostra vita con gli altri, soste-
nendoci reciprocamente nelle difficoltà. Cerchiamo in questa settima-
na di capire che non basta dare il pane, ma è necessario dare noi stes-
si.
1) Come possiamo condividere il “pane”?
2) Come ascoltare Dio che ci parla nel deserto?
Letture di oggi:
Gen 2,7-9; 3,1-7; Sal 50; Rm 5,12-19; Mt 4,1-11
10
Spunti per la riflessione
Il racconto della Trasfigurazione, che oggi la liturgia ci presenta, è un
anticipo delle apparizioni che il Risorto farà ai discepoli ed è una con-
ferma che il Signore è con noi. Tutti abbiamo bisogno di
“trasfigurarci” alla luce di quel Gesù che chiede di seguirlo. È neces-
sario credere che accogliere la Parola di Gesù, che ci ama, significa
incontrarlo, decidere di stare con Lui. Questo ci deve cambiare la vi-
ta. L’esperienza del Tabor è qualcosa di grande e vero. Chiede fede e
impegno, riflessione e vita. Gesù ci fa capire che c’è bisogno della Sua
luce per saper amare e ascoltare. Ho bisogno di andare sul Tabor, do-
ve incontro Gesù, per fondare la mia vita sulla Sua, nella quale non c’è
stata solo la luce, ma anche la tenebra insieme al dolore. Se incontria-
mo veramente Gesù, che trasforma la nostra vita, siamo nella gioia.
Questa gioia non possiamo tenerla solo per noi, ma dobbiamo portarla
agli altri: questo accade quando ci facciamo “uno con tutti” e andiamo
verso le “periferie”, come dice Papa Francesco.
1) Siamo disponibili a cambiare incontrando Gesù?
2) Come essere luce per gli altri?
Letture di oggi:
Gen 12,1-4a; Sal 32; 2Tm 1,8b-10; Mt 17,1-9
11
Spunti per la riflessione
Il Vangelo di questa domenica ci presenta Gesù come il Messia da ac-
cogliere. Dobbiamo farlo entrare nella nostra vita come Acqua, come
Luce, come Vita. Il difficile non è solamente capire, ma vivere, acco-
gliere, cambiare: è il caso della donna di Samaria che va al pozzo di
Giacobbe ad attingere acqua e qui incontra Gesù. L’iniziativa di Gesù
di parlare con la samaritana, chiedendole da bere, ci fa capire
l’importanza di creare relazioni con gli altri, senza pregiudizi o condi-
zionamenti. Gesù rivolge la parola a una donna, per di più samaritana:
Gesù, di sua iniziativa, si presenta come colui che chiede. Questo si-
gnifica che anche noi dobbiamo aver sete di Lui e lasciare che la Sua
acqua, cioè la Sua vita, disseti ciò che noi siamo. Questo ci fa capire
che dobbiamo farci poveri nel chiedere e nel saper ricevere dagli al-
tri, anche da chi pensiamo che non ci possa dare niente. Crediamo
sempre di “dover” dare e non capiamo che la nostra felicità e la nostra
ricchezza stanno nel ricevere. Quello che riceviamo non possiamo te-
nerlo per noi, ma va condiviso con gli altri. Quest’acqua che riceviamo
deve diventare sorgente per dissetare altri. Dobbiamo avere l’umiltà
di chi ha bisogno di quest’acqua che riconcilia, rianima e fa vivere.
1) Pensiamo che Gesù aspetta anche noi seduto al pozzo?
2) Siamo capaci di riempire le nostre borracce per dare da bere agli
altri?
Letture di oggi:
Es 17,3-7; Sal 94; Rm 5,1-2.5-8; Gv 4,5-42