background image

Il discorso della 

Montagna

“Le beatitudini”

“Vedendo le folle,  Gesù salì sulla montagna e, 

messosi a sedere, 

gli si avvicinarono i suoi discepoli. 

Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:  

Beati i poveri in spirito, 

perché di essi è il regno dei cieli.  

Beati gli afflitti, 

perché saranno consolati.  

Beati i miti, 

perché erediteranno la terra.  

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,

perché saranno saziati.  

Beati i misericordiosi, 

perché troveranno misericordia.  

Beati i puri di cuore, 

perché vedranno Dio.  

Beati gli operatori di pace, 

perché saranno chiamati figli di Dio.  

Beati i perseguitati per causa della giustizia,

perché di essi è il regno dei cieli.  

Beati voi quando vi insulteranno, 

vi perseguiteranno e, mentendo, 

diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.  

Rallegratevi ed esultate, 

perché grande è la vostra ricompensa nei cieli” (Mt 5,1-12). 

background image

Beati i poveri in spirito 

Beati i poveri in spirito 

perch

perch

é

é

di essi 

di essi 

è

è

il regno dei cieli

il regno dei cieli

..ma cosa avrà voluto dire Gesù
con questa frase? Non penserà
che essere poveri, senza soldi, 
sia bello? 

Poveri in spirito sono coloro che 
sanno che non conta come si è
esteriormente o quanto si ha 
materialmente; ciò che conta è
come siamo interiormente, 
come ci poniamo davanti a Dio 
e agli uomini ….

Povera in spirito è

Maria 

quando dice di SI' 
all'angelo Gabriele.
Lei è stata per tutti un
grande esempio! 
Quando Dio l’ha scelta
semplicemente si è messa 
nelle sue mani 
e non è stato certamente facile affrontare ciò che 
l’aspettava: riconoscendo il suo limite di creatura  
umana e al contrario la grandezza divina di Dio, 
si è affidata completamente a Lui con fede 
compiendo ogni sua volontà. 

Povero in spirito è

Giuseppe

quando accetta 

di prendere con sé Maria come sua sposa.

Povero in spirito è

Gesù

nell'orto degli ulivi 

quando si affida completamente alla volontà di Dio

Povero in spirito è

San Francesco

, che prega Diodi esser 

strumento per sue mani, perché sa che solo 
attraverso il Signore può donarsi completamente agli altri.

Povero in spirito è

Padre Pio, 

che ha portato per tutta la vita 
le stimmate sulle mani con umiltà, 
mai vantandosi per questo,
sentendosi solo un 
piccolo testimone 
della grandezza di Dio!

Non è questione di soldi! I poveri in spirito 
sono il contrario dei superbi che vedono solo loro stessi, 
che si mettono al centro e sono invidiosi dei successi degli altri. 
I poveri in spirito sono gli umili, quelli che confidano
solo nel Signore, quelli che si rendono conto che noi siamo 
piccole creature e che solo Dio è grande per cui di Lui 
ci dobbiamo fidare completamente come di un papà. 
La parola "umile" deriva dal latino "humus" che significa "terra": 
gli umili sono perciò coloro che sanno di essere piccoli di fronte 
al Signore, bassi come bassa è la terra, quelli che conoscono 
la loro condizione di uomo con i limiti che essa comporta per cui 
non si vantano a sproposito, ma sanno di avere 
una ricchezza immensa:  Dio come Padre! 

Poveri in spirito siamo 

noi 

quando viviamo pensando

che nulla saremmo senza Dio e che solo con Lui
possiamo dare vero significato alla nostra esistenza. 

background image

Rosanna Benzi 

amava 

vivere, è sempre stata
una ragazza allegra,
anche durante i lunghi
29 anni passati dentro 
il polmone d’acciaio che
la teneva in vita.
Non ha mai perso il sorriso, era lei che dava gioia e 
speranza a chi le stava intorno; nonostante la sua 
condizione ha guidato battaglie per i diritti dei disabili,
ha fondato e diretto una rivista, ha scritto due libri.
Prima di morire ha detto: “Spero di lasciare di me 
un’immagine di donna semplice, con pregi e difetti”

Nick Vujiicic

è nato 28 anni fa in Australia con una 

rara malattia: è privo sia delle braccia che delle gambe.
Le moltissime difficoltà che da subito ha incontrato 
nella sua vita lo portarono a soli 8 anni  ad un fortissimo 
stato di depressione nel quale pensò persino al suicidio.
Dopo aver supplicato in tutti i modi Dio di fargli 
crescere gli arti, iniziò a capire che la sua condizione era
d’ispirazione ed esempio per molti altri, così iniziò
invece a ingraziarlo per essere vivo! Cominciò a capire
di non essere il solo a vivere una condizione così difficile

e così cominciò a girare il

mondo per raccontare la
sua storia a tutti, e chi 
lo ascolta rimane stupito
dalla sua forza, dalla
gioia di vivere che 
traspare dalle sue parole
e dal suo sorriso!
Questa forza Nick l’ha 

trovata nel Signore:fa pensare quanto lui riesca ad essere
così felice e invece giovani che hanno tutto si rifugiano
nell’alcol e nella droga per cercare un po’ di felicità…

Beati gli afflitti 

Beati gli afflitti 

perch

perch

é

é

saranno consolati 

saranno consolati 

…ma chi sono gli afflitti? 
Sono tutti quelli che soffrono 
per qualche motivo: malattia, 
solitudine, disperazione…

Gli afflitti sanno però che se 
non si chiudono in se stessi ma 
si rivolgono a Dio, Lui non li 
abbandona! In Lui potranno 
trovare la forza per continuare 
a vivere, divenendo così
testimonianza e speranza anche 
per gli altri.

.

Di fronte alla sofferenza, anche chi dice di credere in Dio può
avere dubbi, farsi domande… Ecco alcuni esempi:

“Se Dio fosse davvero buono non dovrebbero esistere persone

che soffrono”

“Dio esiste, ma allora perché non interviene  invece di lasciar

morire anche dei bambini innocenti?”

“Perché mia nonna è morta anche se io l’ho pregato di farla 

guarire?”

“Forse è a causa dei nostri peccati che Dio ci punisce?”

Dio non ha mai detto che non avremmo sofferto, la sofferenza 
fa parte della vita, anche Gesù ha molto sofferto nella sua!
Dio però ha promesso che non ci lascerà mai soli, che ci starà
sempre vicino. Se nel silenzio del nostro cuore ci mettiamo in suo
ascolto di certo lo sentiamo,e il dolore non ci farà più così paura.

background image

Beati i miti

Beati i miti

perch

perch

é

é

erediteranno la terra 

erediteranno la terra 

Chi sono mai i miti? 
Coloro che  si fanno “montare in 
capo” da tutti? Che non reagiscono
alle provocazioni? Che non si 
arrabbiano mai?  

No, certamente! Anche loro si 
arrabbiano, e molto. Ma non
alzano mai troppo i toni, né si
comportano in modo arrogante.
I miti sono coloro che 
preferiscono il dialogo pacifico, 
che non ricorrono alla violenza 
per ottenere giustizia.

I miti sono coloro che non portano mai rancore o odio a 
nessuno, ma amano sempre e comunque!
Essere “mite” non vuol dire essere “debole”: occorre molta 
più forza nel capire, nel non reagire, nel perdonare.
Non dobbiamo scambiare la mitezza con la paura:
chi non risponde alle provocazioni lo fa per non 
aggiungere alla violenza altra violenza, innescando così una
reazione a catena che potrebbe non aver mai fine!
È così che nascono le guerre, è così che hanno inizio le brutte 
liti che finiscono in tragedie di cui spessissimo, purtroppo, ci
raccontano le cronache.

La pazienza, l’ascolto ed il dialogo, sono molto più efficaci!
Solo attraverso questi si può sperare di porre fine alle 
ingiustizie, si può vivere in pace insieme ai nostri fratelli.

Sii il cambiamento che vuoi 
vedere nel mondo

Questa frase divenuta  
famosa è stata pronunciata
da Gandhi, politico e filosofo
indiano vissuto nel secolo
scorso, ricordato da tutti
per le sue battaglie per i
diritti civili del suo popolo 
combattute col metodo 
dell’assoluta non violenza.

“Ci sono cose per cui sono disposto a morire, ma non ce 
ne è nessuna per cui sarei disposto ad uccidere.”

Questo era il suo pensiero. Non solo perché non amava
la violenza, non solo perché provava amore per tutti,
ma anche perché aveva un rifiuto totale per ogni forma 
di odio. I suoi digiuni, i suoi giorni di silenzio  e di
meditazione, il suo non reagire mai con violenza alle 
violenze subite, fecero più rumore nel mondo di mille
cannoni e ottenne più lui seguendo questa strada come
unica possibile, unica giusta, di mille eserciti in guerra!

“Per me Dio è Verità e Amore, Dio è etica e moralità, 
Dio è assenza di paura. Dio è la fonte della Luce e 
della Vita e tuttavia Egli è al di sopra e al di là di queste.
Dio è coscienza. È lo stesso ateismo degli atei, 
perché, nel Suo infinito amore, Dio permette all'ateo 
di esistere. È un Dio personale per quelli che hanno 
bisogno della Sua personale presenza. È un Dio 
in carne ed ossa per quelli che hanno bisogno della Sua 
carezza. È in noi e tuttavia al di sopra e al di là di noi.

background image

Beati quelli che hanno 

Beati quelli che hanno 

fame e sete di giustizia

fame e sete di giustizia

…beati si! Perché coloro che hanno
fame e sete non solo di cibo e
bevande, ma di giustizia, di verità e
di onestà, hanno raccolto 
l’insegnamento di Gesù quando dice:
“Non di solo pane vive l’uomo”

Beato chi non si accontenta di cose
materiali ma ricerca la legalità;
beato chi non pensa solo a se stesso
ma lotta per i diritti di tutti.

Con i 10 comandamenti Dio insegnò all’uomo ciò che non è
giusto fare, ciò che non si deve fare. 
Con le beatitudini Gesù ci dice che non basta “non fare” se 
vogliamo davvero essere suoi figli, dobbiamo anche fare!
E ci sono persone che hanno fatto di questo insegnamento una
missione della loro vita, anche rischiando la loro stessa vita!
Persone che di fronte alle piaghe grandissime della società
in cui sono vissute, sembravano piccole come topolini davanti 
ai leoni, ma che si sono spesi fino alla fine per ottenere giustizia 
là dove non esisteva, per cercare di ridare dignità alle persone
là dove mancava.
E l’hanno fatto senza violenza, senza armi in mano, ma seguendo
pacificamente le via della legalità, rimanendo esempio per tutti!
Potremmo fare tantissimi nomi, questi sono solo alcuni:

Martin Luther King

Esistevano in America 
fontanelle pubbliche 
separate per bianchi e 
neri. A teatro, le 
balconate erano
altrettanto separate e 
così i posti negli autobus 
pubblici. La lotta per 
cambiare queste condizioni 
e guadagnare la parità dei 
diritti di fronte alla legge per i cittadini di qualsiasi razza è
stata la scelta di fondo della breve vita di M. L. King.

“Noi sfidiamo la vostra capacità di farci soffrire con 
la nostra capacità di sopportare le sofferenze.
Metteteci in prigione, e noi vi ameremo ancora. 
Lanciate bombe sulle nostre case e minacciate i nostri 
figli, e noi vi ameremo ancora. Mandate i vostri 
incappucciati sicari nelle nostre case nell' ora di 
mezzanotte, batteteci e lasciateci mezzi morti, e noi 
vi ameremo ancora. Fateci quello che volete e noi 
continueremo ad amarvi. Ma siate sicuri che vi 
vinceremo con la nostra capacità di soffrire.
Un giorno noi conquisteremo la libertà, ma non solo 
per noi stessi: faremo talmente appello alla vostra 
coscienza e al vostro cuore che alla fine  conquisteremo 
anche voi, e la nostra vittoria sarà piena”

Questi i toni che usava, queste le parole con e quali
trascinava le masse e smuoveva le coscienze. 
Fu ucciso, da mani rimaste ancora oggi ignote, ma è
tutt’ora un punto di riferimento per molti: il suo famoso
“I have a dream” (io ho un sogno) è stato più volte 
ripetuto da Barack Obama, primo presidente di colore
nella storia degli Stati Uniti d’America, eletto dopo 40
anni dalla morte di Martin Luther King.

I giudici
Falcone e
Borsellino
nella lotta
contro 
la mafia

Aung San
Suu Kyi
che si
batte per i
diritti civili
dei birmani

Julia Hills,
la ragazza
che ha vissuto
circa 2 anni
su un albero
per salvarlo

background image

Beati i misericordiosi

Beati i misericordiosi

perch

perch

é

é

troveranno misericordia

troveranno misericordia

(dal vocabolario) 

Misericordioso: 
persona animata da un profondo 
sentimento di carità e compassione 
per le sventure e le sofferenze altrui,
incline ad aiutare e a perdonare
il prossimo. 

In poche parole Gesù, con questa
beatitudine, ci invita ad essere vicini
come possiamo a chi sta soffrendo, a
perdonare e amare con  generosità. 

“Star vicini a chi soffre non è facile! C’è sempre qualcuno 
che soffre, c’è sempre qualcuno che ha bisogno di qualcosa!
se dobbiamo stare vicini a tutti come facciamo a vivere la 
nostra vita? Non avremmo più il tempo di farlo…”

Certo, qualcuno potrebbe pensare questo e scoraggiarsi in 
partenza, non tutti abbiamo la vocazione di esser perfetti 
o santi! Ma credete, non occorre molto: a volte un sorriso, 
una parola, un semplice gesto d’affetto fatto a chi soffre 
fa sentire meno soli, fa sentire amati e non abbandonati.
A noi costa poco, a chi sta male o è solo dà molto!
Anche perdonare non è sempre facile, vero? Ma se vi è
capitato di farlo allora sapete già che dopo si prova un
bellissimo senso di beatitudine: il nostro cuore è libero da 
quei rancori che ci fanno angustiare, ci sentiamo come più
leggeri, sappiamo di aver fatto la cosa giusta.

Gino Strada 

è un medico, fondatore di Emergency, 

un’associazione no profit che da 17 anni ormai opera
in moltissimi paesi dove esistono guerre.
In questi luoghi martoriati dai conflitti, Emergency
lavora prima per costruire ospedali nei quali offre 
assistenza medica gratuita, poi adoperandosi 
per formare giovani medici locali che possano 
continuare ad esercitare una volta finita l’emergenza.
Non solo:i pazienti, una volta dimessi, sono seguiti affinchè
rientrino nella società in cui vivono in modo dignitoso. 
Dopo aver visto con i propri occhi le condizioni ed i
bisogni di quelle povere genti, Gino Strada non ha potuto 
fare a meno di dedicare la sua vita a cercare di alleviare
le loro sofferenze ed è riuscito a coinvolgere molte
altre persone in questo progetto, grazie al quale
paesi interi sono tornati a sperare.
Donare cure, pasti caldi, un letto per dormire è
certamente molto, ma donare speranza lo è ancor di  più! 
Perchè chi riesce a sperare ancora nell’uomo ha la 
certezza che Dio gli vuol bene, perché siamo noi le
“sue mani” qui sulla terra: è attraverso le nostre mani 
infatti che Dio guarisce, sfama, abbraccia…
Dati ufficiali riportano che dal 1994 al 2008 Emergency
ha aiutato circa 3 milioni di persone nel mondo.

background image

Beati i puri di cuore

Beati i puri di cuore

Puri di cuore sono coloro che 
sono sinceri e leali  verso 
tutti, quelli che sanno gioire e 
accontentarsi delle piccole 
cose. Dal loro cuore non escono 
mai giudizi di condanna ma
pensieri d’amore e perdono…
I puri di cuore non conoscono
tradimento, nè inganno,
nè invidia, anzi: sono felici 
quando gli altri  sono felici!
Puro di cuore è colui che agisce 
senza secondi scopi ma per 
amore verso il prossimo.

…ma questo cuore che cos’è? È tutto noi stessi! Il cuore è
il centro del nostro essere, è il nostro più profondo “io”. 
Se ogni atto umano parte dal cuore, è ovvio che, per fare il 
bene, occorre avere un cuore buono. E un cuore  è buono 
quando vuole e cerca tutto e solo il bene; non è buono  
invece quando cerca solo il piacere personale e mette al 
primo posto il proprio “io” con egoismo.
Noi come ci comportiamo? Poniamoci alcune domande e
Rispondiamo con sincerità:

Ti è mai successo di essere accusato di mostrarti 

particolarmente gentile e servizievole quando hai bisogno 
di qualcosa? Come reagisci?

Hai mai conosciuto persone che sembravano serie e 

meritevoli di fiducia e si sono rivelate superficiali e 
inaffidabili? Come hai reagito? 

Stimi maggiormente un amico che approva sempre 

ogni cosa fai o uno che ha il coraggio di disapprovarti 
quando ti comporti male?

Santa Giuseppina Bakhita

Nasce in un piccolo paese del Sudan in Africa, nel 1869.
A soli 6 anni viene rapita da mercanti arabi di schiavi. 
I suoi rapitori la chiamarono Bakhita, parola araba che 
significa "fortunata". Venduta più volte, conosce tutte le 
umiliazioni, le sofferenze fisiche e morali della schiavitù. 
Subisce inoltre un tatuaggio, imposto in modo cruento, 
mentre era al servizio di un generale turco: sul suo petto, 
sul ventre e sul braccio destro le vengono disegnati oltre 
cento segni, incisi poi con un rasoio e successivamente 
coperti di sale, al fine di creare cicatrici permanenti. 

Un giorno un console italiano “la compra” per poterle 
ridonare la libertà e la porta con sé in Italia affidandola alle
cure di alcune suore canossiane. La bambina non ricordava 
più però chi fossero genitori e quindi il console non potè mai
riportarla a casa. Così Bakhita, affascinata e innamorata
del Signore che aveva imparato a conoscere dalle suore che
l’avevano in cura, prese i voti e il suo amore per Lui fu
così grande da arrivare a dire: 

“Se potessi incontrare quei
negrieri che mi rapirono e 
torturarono, mi inginocchierei 
a baciare le loro mani perché,
se non avessero fatto ciò, non 
avrei mai conosciuto il Signore!
Quei negri non erano cattivi,
è solo che non conoscevano Dio.
Nella vita non è bello ciò che 
ci appare bello, ma lo è quello 
che vuole il Signore per noi”

background image

Beati gli operatori di pace

Beati gli operatori di pace

Quando si parla di pace il 
nostro pensiero va a quei
Paesi dove vi sono conflitti 
armati, dove c’è morte e
distruzione a causa della 
cattiveria dell’uomo.
Ma la pace può non esistere
anche nelle nostre case, in 
famiglia, nelle nostre scuole
fra ragazzi, negli stadi, nei 
luoghi dove i bambini fanno 
sport. 

Gesù dice “beato” a chi si adopera per la pace anche in 
queste Situazioni: discutere fra fratelli, fra marito e
moglie, è normale, non è questo. 
Litigare, non parlarsi, picchiarsi, farsi ogni sorta di 
dispetto o cattiveria, questo non è normale! 
Se nelle nostre famiglie esistono circostanze simili, 
come esseri umani, ma soprattutto come cristiani, 
abbiamo il dovere di fare di tutto per cambiare le cose 
secondo le nostre possibilità, e nel nostro piccolo 
cercare di non creare situazioni a rischio.
Così a scuola con i nostri compagni, altrettanto nei 
ritrovi sportivi.
Quanto è vergognoso vedere scene di gente che si 
insulta e si picchia per un pallone! Quanto è brutto
sapere che giovani si comportano da bulli verso 
altri coetanei con arroganza e perfino malvagità solo
per sentirsi superiore, per prevaricare.
Se non possiamo far nulla per la Pace, “quella con la P
maiuscola”, cerchiamo almeno di far sì che non manchi
nella nostra vita quotidiana.

Non un nome questa volta, ma la storia di nove piccoli “eroi”

Ecco la loro breve storia:
qualche anno fa, alle Paraolimpiadi di Seattle, nove atleti, 
tutti mentalmente o fisicamente disabili, erano pronti sulla linea 
di partenza dei 100 metri. Allo sparo della pistola, iniziarono la 
gara, non tutti correndo, ma con la voglia di arrivare e vincere. 
In tre correvano, un piccolo ragazzino cadde sull’asfalto, fece un
paio di capriole e cominciò a piangere. Gli altri otto sentirono il 
ragazzino piangere. Rallentarono e guardarono indietro.
Si fermarono e tornarono indietro...
Una ragazza con la sindrome di Down si sedette accanto a lui e 
cominciò a baciarlo e a dire: "Adesso stai meglio?" Allora, tutti 
e nove si abbracciarono e camminarono verso la linea del 
traguardo. Tutti nello stadio si alzarono, e gli applausi andarono 
avanti per parecchi minuti. Persone che erano presenti 

raccontano 

ancora la storia. Perché?
Perchè dentro di noi sappiamo che: la cosa importante nella vita 
va oltre il vincere per se stessi. La cosa importante in questa 
vita è aiutare gli altri a vincere, anche se comporta rallentare 
e cambiare la nostra corsa.

background image

Beati i perseguitati a causa della giustizia

Beati i perseguitati a causa della giustizia

Quante cose in questo mondo
sono ingiuste! Così tante che 
sembra non esista speranza di 
porvi rimedio!
Ma c’è chi ci prova, c’è chi lotta
ogni giorno per cambiare le cose,
e puntualmente si fa tanti nemici…
Chiunque ha il coraggio di esporsi,
di denunciare quel che non va,
corre il rischio di essere 
perseguitato, anzi, può esserne
certo! Beato chi si adopera per
dare giustizia a chi non ne ha.

L’

A B C

delle ingiustizie (solo tre fra le tante):

A

come 

Analfabeta

:

circa 130 milioni di bambini non hanno mai frequentato la
scuola. Il diritto all’istruzione attualmente appartiene ad 
appena 1/5 degli abitanti della terra.

B

come 

Bambini di strada

:

In tutto il mondo, anche in Italia, ci sono moltissimi bambini

che non hanno una casa e una famiglia con cui vivere, ai quali 
manca il minimo necessario e che per sopravvivere sono 
costretti a fare i lavori più umili come il lavavetri, il facchino, 
il lustrascarpe. Chi non riesce neppure a fare questo rovista 
nella spazzatura per riuscire a procurarsi un po’ di cibo o 
viene sfruttato per vendere droga.

C

come 

Chi troppo chi niente

In Italia ogni giorno vengono buttati 1500 tonnellate di pane

Ogni giorno nel mondo 24.000 persone muoiono di fame.

Nel mondo si spendono circa 55 miliardi di € all’anno per 
Prodotti di bellezza.

Ne basterebbero 15 per sfamare tutti i bambini del mondo!

Iqbal Masih

Era un bambino pakistano. A 5 anni la sua famiglia, non 
potendo pagare un debito, l’aveva ceduto ad un proprietario 
terriero. Fuggito da questo lavoro capitò in una fabbrica di
mattoni e poi fu venduto ad un fabbricante di tappeti. 
Durante il giorno lo legavano ad uno sgabello ad annodare fili
colorati per la paga di 1 rupia (0,50€) per 12 ore al giorno.
A 11 anni entrò a far parte del Fronte di Liberazione contro
il lavoro forzato. Iqbal cominciò così a viaggiare e a tenere
conferenze. Diceva: “Nessun bambino dovrebbe mai impugnare
uno strumento di lavoro. Gli unici strumenti di lavoro che un 
bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e matite. Sogno
di diventare avvocato per difendere i deboli e gli indifesi.
Ricevette una borsa di studio da un’università, ma la rifiutò
per rimanere nel suo paese ad aiutare i suoi amici.

Per la sua attività di denuncia
le autorità pachistane furono
costrette a chiudere decine di
fabbriche di tappeti. Iqbal
diventò quindi un personaggio 
scomodo per chi sul lavoro dei
bambini voleva arricchirsi.
La mattina di Pasqua del 1995
venne ucciso a soli 12 anni, ma
la sua vita è ancora oggi un 
esempio per molti.

Guarda le foto: trovi  differenze fra questi bambini e voi?

background image

Beati voi quando vi insulteranno per causa 

Beati voi quando vi insulteranno per causa 

mia

mia

Se mai questo dovesse succedere
vuol dire che siete già con Cristo,
che non lo avete rinnegato!
Vorrà dire che non vi siete 
vergognati di dire che vivete con
Lui, ma che al contrario ne siete
orgogliosi!
Il Signore allora sa già quanto è
vero e profondo l’ amore che
nutrite per Lui e vi dice, 
così come ha promesso per mezzo
di Gesù nel discorso della montagna:

“Grande sarà la vostra ricompensa
nei cieli!”

Capita infatti che fra ragazzini si sentano dialoghi come questo:

-Senti, vieni domenica mattina a giocare con la play a casa mia?
-No, non posso, devo andare a messa
-Non dirai sul serio! Vuoi dire che credi ancora a quelle cose?

Io ho smesso da un bel pezzo, da quando ho finito il catechismo.
Ormai che ci vado a fare? La comunione l’ho fatta, la cresima
pure, non serve più. Se ci vai ancora vuol dire che sei solo un 
bamboccio!

Ti proponiamo due finali, a te scegliere quello che più vorresti…

-Si, forse hai ragione. Facciamo così: dico a mia madre che vado

a messa ed invece ci troviamo a te, ok?

Oppure 

-Guarda che Gesù non è cosa che riguarda solo i bambini piccoli

o i vecchietti! Gesù fa parte della mia vita ed io voglio stara
con Lui ogni giorno, soprattutto la domenica. Se vuoi ci vediamo 
dopo, altrimenti…ho un’idea: perché non vieni anche tu con me?
Così dopo possiamo giocare anche insieme a gli altri bimbi che 
troveremo in parrocchia.

Pensa…tu che risposta daresti?

Asia Bibi

Lo scorso 7 novembre 
un tribunale del Punjab, 
una regione del Pakistan,
l’ha condannato a morte. 
Asia è una  cristiana 
di 37 anni, accusata di 
blasfemia da alcune donne. 
Nel giugno 2009, 
dopo una discussione 
con alcune sue colleghe 
musulmane, lavoratrici 
agricole, Asia in presenza 
delle sue due figlie, ha difeso la sua religione quando le 
altre la spingevano a rinunciare alla fede  cristiana e ad 
abbracciare l’islam. Attraverso una sua testimonianza, 
raccontando di come Gesù sia morto sulla croce per i 
peccati dell’umanità, e ha chiesto alle altre donne che 
cosa avesse fatto Maometto per loro. Le donne, per tutta 
risposta, hanno cominciato a picchiare lei e le sue figlie e, 
sostenute da un gruppo di uomini, l’hanno formalmente 
accusata di blasfemia. La polizia, allora, l’ha presa in 
custodia, salvandola da una folla inferocita.  Dopo circa 
un anno di prigione è stata condannata. Asia Bibi sapeva 
bene cosa comportava in un paese come il suo parlare di 
cristianità: lì vige un islamismo integralista, che nega la 
libertà di pensiero e di religione. Cristo fa paura! 
Lui parla di uguaglianza, di amore, di pace. Come poter 
continuare a sottomettere un popolo abbracciando una 
croce? Impossibile, tutto ciò sarebbe esattamente 
l’opposto di ciò in cui si crede, ed è meglio se anche le 
persone non si avvicinino a questa fede.
Ecco perché là resiste ancora il reato di blasfemia.

Asia Bibi è la testimonianza vivente di questa bellissima
ed ultima beatitudine con la quale Gesù terminò il suo
discorso sulla montagna…

background image

Ecco, abbiamo concluso questa bellissima pagina del Vangelo, la più importante di tutte,
il cuore del messaggio di Gesù.
Averle lette insieme, averci riflettuto sopra, aver conosciuto persone che ne hanno fatto
la loro ragione di vita, ci ha fatto capire tante cose, vero?
Sarebbe bello se ora ognuno di noi aggiungesse qui sotto un suo pensiero, una propria 
riflessione, una sua “beatitudine” personale, scrivesse quella nella quale più si è
riconosciuto e perchè, oppure quale dei personaggi che abbiamo conosciuto è quello che ci ha 
colpiti di più ed il motivo.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------

-------------------------------------------------------------------------------------------------------

-------------------------------------------------------------------------------------------------------

-------------------------------------------------------------------------------------------------------

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

“ Facciamo tesoro ogni giorno della nostra vita di quello che il Signore con le sue parole ci ha insegnato! “