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“Chi è cieco alle bellezze della natura 

ha perduto metà del piacere di vivere”

B.P

“Essere preparati” per aiutare gli altri ci renderà felici perchè 

E’ felice chi fa la felicità degli altri

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Caro Fratello guarda,

nel cuore del bosco, su una radura, fra i pini, tu scorgi qualcosa: sono 

ombre nere attorno al chiarore d'un fuoco, sono volti riverberati dalla 

luce rossa della fiamma, sono giovani che portano la tua stessa divisa: 

sono scouts. 

Ferma il tuo passo che fà scricchiolare i tralci secchi e spezza i fuscelli 

caduti ed ascolta: dal cerchio si innalza un canto: ed il vento lo porta 

a morire tra le ombre, lontano. 

Sono canti nati tra il verde del bosco e sanno di resina, sulle vette 

splendenti dei monti e sanno di luce, o sulle strade polverose d'Italia e 

c'è il ritmo di un passo di giovinezze in cammino. 

Sono canti dove forse puoi trovarvi l'eco di tante emozioni. 

Stasera potrai viverne di simili, forse migliori.

Ora te li offriamo perche' li possa cantare pur tu nella libera e gio-

conda vita che hai scelto: la vita scout, fratello; che altri ti hanno 

preparato tenendo accesa la fiamma, questa tua vita scout che è tra 

i più bei doni di Dio: perchè sa di letizia e di bontà: perchè pur essa 

è un canto di gioia.

UN PENSIERO AL GIORNO

Rimboccati le maniche e prendi l’iniziativa. 

Si cerca sempre qualcuno che possa soccorrerci, venire in aiuto, dare una mano. 
La richiesta è pertinente sia dal punto di vista umano che cristiano: 

Ho bisogno, vuoi aiutarmi? 

Sei disposto? 

Sta a me scegliere.

 

BP vede l’essere preparati in un modo assolutamente attivo: 
rimboccati le maniche e prendi l’iniziativa!

Questo può valere per tutto o quasi, ma diventa indispensabile quando si tratta della richiesta 
di qualcuno: non ci si può tirare indietro davanti ad una richiesta di soccorso, da dovunque e 
da chiunque venga. 

Soccorrere diventa carità, amore, gesto di condivisione. 

Ma non basta un buon sentimento: occorre anche essere capaci di farlo. 

Essere preparati ad aiutare diventa soccorrere con cuore, con competenza, fino in fondo, non 
lasciando niente di intentato.

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“Mi pare strano che gli uomini che si professano 
buoni cristiani spesso dimentichino, di fronte a 
una difficoltà, di porsi la semplice domanda: 
‘Cosa avrebbe fatto Cristo in queste circos-
tanze?’
 e di comportarsi di conseguenza.
Pro vateci la prossima volta che vi trovate in diffi­
coltà o nel dub bio su come procedere.

Quando hai un compito difficile da affrontare, 

chiedi a Dio di aiutarti e affrontalo, 

ed Egli ti darà la forza. 

Ma dovrai ugualmente affrontarlo 

Dagli scitti di Baden-Powell

1) Do una mano anche quando non mi è espressamente richiesto?
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2) Mi lascio coinvolgere dalle richieste più o meno evidenti dei miei com-
pagni di sq.?
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Un riccone arrivò in Paradiso. 

Per prima cosa fece un giro per il mercato e con sorpresa 

vide che le merci erano vendute a prezzi molto bassi. 

Immediatamente mise mano al portafoglio e 

cominciò a ordinare le cose più belle che vedeva.

Al momento di pagare porse all'angelo, che faceva da commesso, 

una manciata di banconote di grosso taglio. 

L'angelo sorrise e disse: 

"Mi dispiace, ma questo denaro non ha alcun valore".

"Come?", si stupì il riccone.

"Qui vale soltanto il denaro che sulla terra è stato donato", rispose l'angelo.

3) Quando aiuto l’altro lo faccio con gratuità o mi aspetto sempre una 

ricompensa?
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Beati gli altri

  che danno la loro vita ai poveri:

vedranno Dio.

Beati i giovani

 che si aiutano tra loro:

costruiranno un mondo migliore.

Beati i giovani

 che sanno amare i più deboli;

saranno ricompensati di questo amore.

Beati i giovani

 che sono fonte di riconciliazione:

hanno assicurato il perdono di Dio.

      Beati i giovani

 che aiutano coloro che non contano:

                 sapranno ridare speranza.

             Beati i giovani

 

che condividono la pena degli altri:

                                   troveranno comprensione al momento opportuno.

L’essenziale è invisibile agli occhi

- Non fare il rinoceronte: sii attento a ciò che è piccolo,

 ai dettagli di quello che fai e di quello che sei. 

La differenza tra un oggetto di valore ed uno di serie sta nelle rifiniture.

- Non fare il pavone: fa’ quello che è giusto, non quello che ti fa’ emergere e,

 se puoi, lascia il merito agli altri. 

Sii protagonista della tua vita, e non di quello che gli altri dicono di te.

- Sii come le api: laboriose, silenziose, precise e responsabili, e 

quando è necessario, sii disposto a sacrificarti. 

Credimi il vero stile sta in questo. 

Se la Legge scout avesse un indicesimo articolo, esso sarebbe:

“Lo scout non è sciocco”.

 

Egli sa pensare con la propria testa, vede i due lati di una questione, 

ed ha il coraggio di battersi per ciò che egli sa essere giusto.

Il segreto di grandi esploratori e dei bravi scouts, è: 

tenere chiusa la bocca e ben aperti gli occhi e le orecchie. 

Serve per diventare in gamba.

Quando hai un compito difficile da affrontare, 

chiedi a Dio di aiutarti e affrontalo, ed Egli ti darà la forza. 

Ma dovrai ugualmente affrontarlo 

impegnandoti tu stesso personalmente.

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Dicono che Dio, quando creò l’uomo e la donna, dimenticò un particolare: 

le mani.

Appena se ne accorse, vi pose rimedio da eccellente artista qual è: 
modellò mani bellissime, tenere e delicate per la donna, forti e grandi per 
l’uomo.
A volte le usavano bene, altre volte male.
Allora decise di venire in mezzo agli uomini, per avere lui stesso le mani e 
insegnare loro come dovevano usarle.

Mostrò loro come accarezzare, curare, regalare, donarsi, soccorrere…
Permise che inchiodassero le sue mani per dimostrare che era possibile 
tenerle sempre aperte, pronte ad accogliere.

Dimostrò così che due chiodi non avrebbero mai potuto inchiodare la 
libertà. Durante il Tuo cammino di ogni giorno puoi usare 
le mani come fa Dio: alzarle in preghiera, asciugare una 
lacrima, indicare un cammino, esprimere un amore.

Se le tue mani sapranno essere

strumenti di pace vivi ed efficaci,

se da esse si sprigionerà qualche scintilla di luce,

che giorni luminosi saranno questi per la terra!

L’inferno era al completo ormai, e fuori dalla lunga porta una lunga fila di persone attende-

va ancora di entrare. Il diavolo fu costretto a bloccare l’ingresso a tutti i nuovi aspiranti. “ È 

rimasto solo un posto libero, e logicamente deve toccare al più grosso dei peccatori”, proclamò. 

“C’è almeno un pluriomicida tra voi?”.

Per trovare il peggiore do tutti il diavolo comincia ad esaminare i peccatori in coda. Dopo un 

po’ ne vede una di cui non si era accorto prima.

“Che cosa hai fatto tu?” gli chiese”.

“ Niente. Io sono un uomo buono e sono qui solo per un equivoco”.

“Hai fatto certamente qualcosa”, ghignò il diavolo “ tutti fanno qualcosa”.

“ ah, lo so bene”, disse l’uomo convinto, “ ma io mi sono sempre tenuto alla larga. Ho visto 

come gli uomini perseguitarono gli altri uomini ma non ho partecipato a quella folle caccia. 

Lascianio morire di fame i bambini e li vendono come schiavi; hanno emarginato i deboli 

come spazzatura. Non fanno che escogitare invidie e imbrog-

li per ingannarsi a vicenda. Io solo ho resistito alla tentazi-

one e non ho fatto mai niente. Mai.

“Assolutamente niente?” chiese il diavolo incredulo. “Sei 

sicuro di aver visto tutto?”.

“Con i miei occhi”

“E non hai fatto niente?”ripeté il diavolo

“No!”

Il diavolo ridacchiò: “Entra, amico mio. Il posto è tuo!”.

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Dall’ultimo messaggio di B.-P.

“Ma il vero modo di essere felici è 

quello di procurare la felicità agli altri.”

 Procurate di lasciare questo mondo un po’ migliore 

di quanto l’avete trovato e, quando suonerà la vo­

stra ora di morire, 

potrete morire felici nella coscienza 

di non aver sprecato il vostro tempo, 

ma di avere ‘fatto del vo stro meglio 

‘Siate preparati così, a vivere felici e a morire felici: 

mantenete la vostra promessa di esploratori, 

anche quando non sarete più ragazzi, e Dio vi aiuti in questo”.

Il vostro amicoBaden-Powell

1. Sii sempre pronto a prenderti cura degli      

    altri.

2. Sii sempre pronto a notare le cose.

3. Sii sempre pronto a rispondere alle altrui 

necessità. Può trattarsi semplicemente 

di trasportare una tanica d'acqua, di fare 

attenzione a tavola.

4. Diventa un costruttore di ponti.

5. Ascolta e rispetta le idee degli altri 

permettendo loro di dire quello che hanno da 

dire senza interromperli.

6. Sii discreto ma generoso nelle tue azioni 

dando il meglio di te stesso.

7. Chi agisce in silenzio è migliore di chi si 

lamenta rumorosamente.

8. Non cercare azioni spettacolari. 

     Quel che importa è il dono di te stesso e il 

grado d'amore che metti in ogni tuo gesto.

9. Sii anche disposto ad accettare la tua 

debolezza e i tuoi difetti senza irritazione e 

senza frustrazione.

10. I talenti che Dio ci ha dato non sono 

nostri; ci sono stati dati perché li usassimo per 

la gloria di Dio: usiamo tutto ciò che è in noi 

per il buon Maestro. 

Stiamo lavorando o studiando per Gesù. 

Possiamo essere esausti per il lavoro o lo 

studio, possiamo perfino essere stremati di 

forze, ma se i nostri atti non sono intessuti di 

amore sono inutili.

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ASCOLTANDO IL TUO CUORE RISPONDI A QUESTE DOMANDE PER-
SONALI SUL SEME DELLA CARITA’:

CHI DEVO ASCOLTARE PER FAR CRESCERE IL SEME  NEL MIO CUORE?

 

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CHI DEVO AIUTARE PER FAR CRESCERE IL SEME NEL MIO CUORE? 

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QUALI AZIONI POSSO COMPIERE IO NELLA MIA VITA PER AIUTARE IL 
PROSSIMO E FAR FIORIRE IL SEME DENTRO DI ME? 

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CHI MI DA’ LA FORZA PER NON FAR “MARCIRE” IL MIO SEME? 

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Apri i nostri occhi, Signore, 

perché possiamo vedere te nei 

nostri fratelli e sorelle. 

Apri le nostre orecchie, Signore, 

perché possiamo udire 

le invocazioni di chi ha fame, 

freddo, paura e di chi è oppresso. 

Apri il nostro cuore, Signore, 

perché impariamo ad amarci gli 

uni gli altri 

come tu ci ami. 

Donaci di nuovo il tuo Spirito, 

Signore, 

perché diventiamo un cuore solo 

e un'anima sola, nel tuo nome.

Apri i nostri occhi

Madre Teresa di Calcutta